«Vi spiego come Donald Trump riuscirà a fermare la guerra in Ucraina in 24 ore»
Donald Trump riuscirà a fermare la guerra in Ucraina. Perché Vladimir Putin «è disperato» e accetterà l’accordo con Volodymyr Zelensky. Lo dice in un’intervista a Repubblica Kurt Volker, già ambasciatore americano alla Nato e inviato speciale per l’Ucraina proprio di Trump durante il primo mandato. Nel colloquio con Paolo Mastrolilli Volker anticipa che entro l’Inauguration Day del 20 gennaio «il presidente vuole un percorso pronto per chiudere la guerra. Credo possa riuscirci, applicando la necessaria pressione. Perché Putin è in difficoltà e sta preparando il terreno per una via d’uscita. L’Italia e gli alleati europei dovrebbero aiutarlo in due modi. Primo, contribuire per l’80% ai finanziamenti di Kiev. Secondo, alzare al 2,5% del Pil gli investimenti nella difesa».
Putin in difficoltà?
Secondo Volker non è irrealistica la promessa di concludere la guerra in 24 ore: «Penso possa riuscirci, perché Putin è quasi pronto. Diversi segnali indicano la sua disperazione, come chiedere alla Corea del Nord non solo munizioni, ma anche militari, perché se spostasse i suoi soldati nella regione di Kursk per riprenderla il fronte crollerebbe nel Donbass. L’economia è surriscaldata dalle spese militari, ma i tassi salgono e la mancanza di accesso ai mercati internazionali pesa sempre di più. Putin sta arrivando a un punto critico: farà tutto il possibile per guadagnare posizioni in autunno, ma il prossimo anno potrebbe essere pronto all’accordo». Trump gli dirà «che deve fermarsi e non occupare altri territori. Non riconoscerà l’occupazione, ma smetterà di intervenire militarmente per invertirla».
E l’Ucraina?
E gli ucraini che vogliono combattere fino all’ultimo? «Dirà che devono accettare l’accordo, in cambio di forniture belliche che li garantiscano da future aggressioni e la prospettiva di entrare nella Nato e nella Ue». Zelensky, secondo Volker, può accettare per la prospettiva di entrare nella Nato e nell’Ue. Anche se dovrebbe farlo tra 20 anni: «L’ho letto sul Wall Street Journal , ma non l’ho sentito altrove». Su Punti che accetta l’entrata dell’Ucraina nella Nato dopo aver fatto la guerra per non farla entrare, Volker dice che «non è lui a decidere. Bisogna creare un equilibrio di forze che lo induca a fermare la guerra. Non è ancora pronto, ma è possibile arrivarci. Kiev colpisce il territorio russo con successo crescente, usando proprie attrezzature. Gli Usa devono aiutarla facendo capire a Putin che non l’abbandoneranno».
La paghetta di Zelensky
E se Donald Jr dice che la paghetta di Zelensky sta finendo, «il punto è evitare che i contribuenti americani paghino il conto. Si può fare con un programma tipo il lend lease offerto a Londra nella Seconda guerra mondiale: prestiti per comprare le armi, che verranno ripagati. Segnalerebbe a Putin che non può vincere». Mentre «tutti i finanziamenti all’Ucraina andranno vincolati alla procedura Nato in cui il contributo Usa ha un tetto del 20%. Gli investimenti nella difesa dovranno salire al 2,5% del Pil». Trump non regalerà l’Ucraina a Putin: «Sarebbe un fallimento che lo farebbe sembrare debole». Oggi nel conflitto «in media, muoiono tra 1.200 e 1.300 militari al giorno. Ora anche di più, perché i nordcoreani sono inesperti. Kursk è stato un enorme imbarazzo per Putin. Vuole riprenderlo prima del negoziato, per non doverlo scambiare con territori ucraini occupati, ma non ha la forza di andare molto oltre».