Il caso dei tamponi irregolari ai calciatori del Monza: l’ex medico delle giovanili del Milan a processo
Cristiano Fusi, medico fisiatra ed ex medico delle giovanili del Milan, e Gianluca Borelli sono finiti sotto processo per il caso dei tamponi contro il Coronavirus attorno a cui ruotano le accuse di esercizio abusivo della professione medica e favoreggiamento della prostituzione. La vicenda, ricostruisce Il Corriere della Sera, è stata portata alla luce durante un’indagine della procura distrettuale e ha coinvolto diversi calciatori del Monza Calcio che nel 2020 avrebbero ricevuto tamponi anti-Covid irregolari da parte di Borelli, che non possedeva le necessarie qualifiche mediche. Tra i calciatori citati figurano nomi di rilievo come Davide Frattesi e Andrea Colpani, oggi in Serie A, oltre a Davide Bettella e Lorenzo Pirola.
L’inchiesta
Secondo l’accusa, il dottor Fusi, nonché primario della clinica Zucchi di Monza del Gruppo San Donato, avrebbe introdotto Borelli come suo collaboratore, permettendogli così di eseguire i tamponi Covid nella clinica Madonnina di Milano. Le intercettazioni della guardia di finanza hanno registrato Fusi che coordinava l’attività di Borelli, fornendo accesso a strutture e contatti professionali. La vicenda si complica con un episodio di favoreggiamento della prostituzione legato all’approvvigionamento di forniture sanitarie. Fusi e Borelli avrebbero organizzato un incontro tra un manager del Gruppo San Donato e una escort in un hotel milanese di lusso, con l’obiettivo di garantirsi contratti di fornitura di materiale anti-Covid. Tra gli imputati in questo caso ci sono anche un intermediario e il receptionist dell’hotel che avrebbero organizzato l’incontro.
