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Belluno, coppia di israeliani rifiutata da un hotel. «Responsabili di genocidio, non siete ospiti graditi». Scoppia il caso

14 Novembre 2024 - 19:10 Alba Romano
cadore hotel israeliani rifiutati
cadore hotel israeliani rifiutati
Contattata dall'ANSA la struttura ricettiva non ha voluto fornire spiegazioni. E in questo momento l'account Booking non è raggiungibile

Una struttura ricettiva del Cadore avrebbe rifiutato due clienti, turisti israeliani. Ma stavolta, a dispetto di quanto era invece emerso con un host di Airbnb, su cui c’era stata una mal interpretazione, il rifiuto è chiaro. E specificato via Booking.com, dove il gestore dell’hotel Garni Ongaro, di Selva di Cadore (Belluno), ha informato gli ospiti di non gradire la presenza di rappresentanti del popolo israeliano «in quanto responsabili del genocidio. Pertanto, se desideri cancellare la tua prenotazione, sarei felice di farlo e noi saremo lieti di concederti la cancellazione gratuita». Il rifiuto sarebbe arrivato a una coppia di Tel Aviv. A denunciare il caso è stata la comunità ebraica di Milano Bet Magazine Mosaico. Contattata dall’ANSA però la struttura ricettiva non ha voluto fornire spiegazioni. E in questo momento sia la pagina Facebook della struttura che il suo account Booking non sono raggiungibili.

Il messaggio che avrebbe ricevuto la coppia di Tel Aviv

I social si dividono tra i pro e i contro sulla scelta della struttura

Intanto sui social scoppia l’indignazione. «Ho chiesto ai signori dell’hotel se sono solo antisionisti oppure solo antisemiti», spiega un utente, postando la sua mail verso al struttura ricettiva. In diversi però sostengono la presunta scelta del gestore: «Grazie. Come ha detto Lucas Gage, se vuoi togliere loro il potere, devi dissociarti da loro. Dai il buon esempio». E sulla vicenda interviene anche la provincia di Belluno. «L’ospitalità di un territorio che crede fortemente nel turismo non può essere intaccata da singoli episodi, da verificare e dimostrare, di discriminazione. Lo scenario delle Dolomiti bellunesi sia di stimolo a farsi portatori e amplificatori di bellezza», dichiara il presidente Roberto Padrin. «La cultura dell’accoglienza di cui le nostre genti sono portatrici da sempre stride fortemente con un episodio di intolleranza che ho letto – aggiunge -. Credo vadano fatte tutte le verifiche del caso, e spero si tratti di uno spiacevolissimo equivoco. Ma mi sento fin d’ora di condannare tutto ciò che cozza contro lo spirito dell’ospitalità. Respingere un gruppo di persone per la loro nazionalità non fa parte della nostra cultura bellunese di provincia accogliente». Anche il presidente del Consiglio Regionale del Veneto Roberto Ciambetti, è intervenuto sulla vicenda: «Mai confondere i popoli con i loro governanti e con gli errori degli Stati. Ciò vale per gli israeliani come per i palestinesi. Nessuno confonde il popolo afghano con i Telebani, né il popolo iraniano con l’oscurantismo dell’estremismo religioso degli ayatollah e via dicendo. Qui a Venezia ebbi l’onore di incontrare di persona Shimon Peres, uomo che credeva nella Pace e che voleva la Pace: credeva in due nazioni e due Stati per gli israeliani e i palestinesi e questo obiettivo mi sembra ancora oggi l’unico realistico e possibile. Dobbiamo lavorare tutti per questo obiettivo e non mi sembra che l’ostracismo riservato a turisti israeliani sia il modo migliore per affrontare questa svolta: trovo sbagliata la scelta dei gestori dell’hotel dolomitico. E invito tutti a non confondere questi gestori con il sistema dell’accoglienza e ospitalità di Selva di Cadore, e dell’intero Veneto, che è di ben altra pasta e lungimiranza».

(in copertina Hotel Garni Ongaro, screenshot dal sito ufficiale)

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