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Dopo il caso di Christian Raimo, parte una petizione per riscrivere il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici

14 Novembre 2024 - 23:44 Ugo Milano
La richiesta che parte dal sindacato Flc Cgil che ha quasi raggiunto l'obiettivo di firme

Dopo la vicenda di Christian Raimo, docente, scrittore e militante di Alleanza Verdi Sinistra, sospeso per tre mesi dall’insegnamento e con una decurtazione del 50% per alcuni attacchi contro il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, la Flc Cgil fa partire una petizione. Il sindacato chiede una revisione dell’articolo 11 ter del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici, il quale stabilisce che i dipendenti pubblici devono astenersi da qualsiasi intervento o commento sui social media che possa danneggiare l’immagine dell’amministrazione di appartenenza o della pubblica amministrazione in generale.

«Limita la libertà di espressione»

Secondo il sindacato, questa norma espone i dipendenti pubblici a «eccessi interpretativi» che potrebbero sfociare in sanzioni arbitrarie, oltre a impedire «la piena libertà di manifestare il proprio pensiero». Nel testo della petizione si legge: «La storia di Christian Raimo, sospeso a causa della violazione del DPR 81/2023, illustra perfettamente la problematica che stiamo affrontando. Christian, è stato punito solo per aver espresso le sue opinioni. Quando uno Stato limita la libertà di espressione dei propri cittadini, mina le fondamenta di una democrazia solida». Al momento, la petizione ha quasi raggiunto l’obiettivo delle 2.500 firme con una quota di 2.255, che continuano a crescere a vista d’occhio.

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