Lara: il traduttore con l’Intelligenza Artificiale: «Chiunque così riuscirà a parlare 200 lingue»
Si chiama Lara ed è un traduttore che sfrutta l’intelligenza artificiale. È stato lanciato da Translated ed è in grado di tradurre in tempo reale 10 lingue. Ma presto saranno duecento. E fa meno errori rispetto alla media dei professionisti. La prossima versione sarà addestrata in collaborazione con il supercomputer Cineca di Bologna: la parte italiano-inglese sarà “open source”. Marco Trombetti spiega come funziona in un’intervista a Repubblica: «Ma l’IA non sarà la fine dei traduttori, né degli uomini», premette. Poi spiega che con Translated «l’idea è sempre stata lavorare sulla simbiosi tra uomo e macchina: il programma suggeriva una traduzione, poi migliorava grazie alle correzioni dell’uomo. Per cinque anni ha rallentato il lavoro dei traduttori, bisognava crederci e perseverare. Ora è bravissimo, per Airbnb abbiamo tradotto 7 milioni di annunci e 700 milioni di recensioni in modo quasi automatico: gli uomini fanno lo 0,9% dei contenuti».
Translated
Secondo Trombetti «i traduttori che la usano guadagnano tre volte di più, gli altri sono fuori mercato. La sfida è non lasciare indietro nessuno». Mentre le lingue d’ora in poi «si impareranno per comprendere le altre culture, non per le comunicazioni di ogni giorno. Noi vogliamo un mondo in cui ci sia questa apertura verso gli altri, che rende l’umanità migliore, ma in cui si possa anche competere a livello globale parlando la propria lingua, quella in cui si ha le maggiori capacità di espressione , anziché per forza l’inglese». E rilancia: «Una buon a IA di traduzione non sarebbe utile a scuola? Riconoscere il tono, l’emozione di una frase permette di tradurla in modo giusto. Non va vietato quello, lo strumento, ma l’uso sbagliato, la discriminazione; anziché vietare di uccidere invece qui vietiamo il coltello. Così una tecnologia dai benefici enormi arriverà dopo».