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Ryanair non comunicava le tariffe extra per i check-in. Ora rimborserà (poco) 100mila passeggeri. L’accordo con l’Antitrust

14 Novembre 2024 - 12:26 Ugo Milano
ryanair antitrust check in rimborso
ryanair antitrust check in rimborso
La compagnia low-cost restituirà 55 euro a chi ha presentato reclamo e 15 euro a tutti coloro che hanno fatto una prenotazione dal 2021 al 2023

Non una multa, ma un impegno a rimborsare oltre un milione e mezzo di euro ai clienti. Questo il risultato dell’istruttoria aperta dall’Autorità garante della concorrenza del mercato ai danni della compagnia aerea low-cost (e non solo) Ryanair. L’Antitrust contestava alla società irlandese una possibile pratica commerciale scorretta riguardo ai costi extra di check in. Secondo l’Autorità, Ryanair non avrebbe informato in maniera adeguata i consumatori sul periodo in cui sarebbe stato disponibile il servizio di check in gratuito. E soprattutto sull’aggravio dei costi in caso di mancato rispetto della scadenza fissata dalla compagnia. A ogni cliente che ha presentato un reclamo tra il 2021 e il 2023 spetteranno 55 euro.

Il problema del check in e della prenotazione «priority»

Una violazione degli articoli 21 e 22 del Codice di consumo, quelli riguardo a azioni e omissioni ingannevoli. Secondo l’Antitrust italiana, sul sito e sulle mail di conferma di acquisto del biglietto Ryanair non specificava chiaramente entro quali termini era necessario effettuare il check in online per poterne usufruire in maniera completamente gratuita. Non solo. In sede di prenotazione di un biglietto a/r (andata e ritorno), selezionando l’opzione “priorità e bagaglio a mano” questa veniva automaticamente applicata su entrambe le tratte. Risultando, ovviamente, in un aumento di prezzo significativo e – a volte – non voluto.

Gli impegni e i rimborsi di Ryanair

Ryanair ha accettato una serie di impegni per riparare ai danni causati ai viaggiatori, che non conoscevano le condizioni. A tutti coloro che tra il 2021 e il 2023 hanno presentato un reclamo ufficiale alla società sarà rimborsato l’intero costo del check in in aeroporto, quindi 55 euro. Per tutti gli altri clienti che in quello stesso lasso di tempo hanno effettuato una qualunque prenotazione di volo e hanno svolto le procedure di check in in aeroporto – pur senza reclamo – Ryanair ha previsto un rimborso di 15 euro. O, in alternativa, un voucher dal valore di 20 euro per acquistare servizi della stessa società. La compagnia irlandese pagherà quella cifra a oltre 100mila persone.

Non solo denaro, gli altri interventi della low-cost

Per evitare di ricascare in ulteriori problemi con l’Antitrust, Ryanair ha anche modificato la modalità di selezione dell’opzione “priorità e bagaglio a mano”, consentendo all’utente di selezionarla distintamente per l’andata e il ritorno. Chi aveva presentato un reclamo a riguardo sarà rimborsato di conseguenza. La società ha anche messo mano al suo sito web, all’app e alla email di conferma, integrando e chiarendo tutte le informazioni sulla finestra temporale entro cui il passeggero può effettuare il check-in online gratuitamente e sugli eventuali costi aggiuntivi.

Codacons e Unc: «Servono controlli più estesi e multe»

La notizia è stata colta solo con una parziale soddisfazione dall’Unione nazionale consumatori e dal Condacons. Secondo il presidente di Unc, Massimiliano Dona, sarebbe stata più opportuna la presenza di «una sanzione, oltre ai rimborsi». Questo perché «la chiusura con impegni spesso non ha efficacia deterrente», mentre «le multe sono un segnale anche nei confronti delle altre compagnie aeree». Una punizione esemplare che va di pari passo, aggiunge il Codacons, alla necessità di «indagini più estese ed approfondite sulle pratiche commerciali delle compagnie low-cost». Concentrandosi in particolar modo sui «balzelli imposti agli utenti per servizi accessori vari connessi ai voli», nei quali manca ancora trasparenza.

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