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Libano, colpita la palestra della base italiana di Unifil. L’ira del ministro Tajani: «Inaccettabile»

15 Novembre 2024 - 20:04 Stefania Carboni
antonio tajani libano unifil
antonio tajani libano unifil
L'ordigno, una granata calibro 155, è caduta all'interno della struttura, ma fortunatamente non è esplosa. Sul posto artificieri al lavoro. Il duro colloquio tra la Farnesina e i colleghi israeliani

Sarebbe una granata calibro 155 – a quanto si apprende – quella caduta e non esplosa sulla palestra della base italiana Unifil a Shama, in Libano. Un proiettile che, in caso di esplosione, avrebbe potuto provocare vittime. Gli artificieri lavorano alla messa in sicurezza dell’ordigno, mentre l’ipotesi sulla dinamica converge per ora sull’errore. La granata era probabilmente diretta verso un obiettivo più a nord, ma per ragioni da accertare è caduta prima colpendo la base italiana. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha avuto un primo contatto telefonico con il collega israeliano, Gideon Saar. Ha innanzitutto reiterato le richieste di garantire la sicurezza dei militari impegnati nella missione Onu in Libano e l’inaccettabilità dei recenti attacchi, incluso quello di oggi. Saar ha garantito un’immediata inchiesta sull’accaduto.

(in aggiornamento)

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