Meloni-Schlein, nuovo scontro sugli studenti: «Basta violenze contro la polizia». «Condanniamo, ma lei risponda al telefono»
Con le elezioni regionali alle porte in Umbria ed Emilia-Romagna, gli attacchi e gli scambi di accuse tra Elly Schlein e Giorgia Meloni si fanno di giorno in giorno più frequenti. Dallo scontro in Europa sulle nomine dei vicepresidenti della Commissione al corteo fascista di Bologna, fino ad arrivare alle proteste degli studenti. L’ultimo terreno di scontro lo hanno fornito i cortei degli studenti per il “No Meloni Day” di oggi. Che in diverse città – Torino in primis – hanno portato a scontri con le forze dell’ordine. «Anche oggi abbiamo assistito a inaccettabili scene di violenza e caos in alcune piazze, ad opera dei soliti facinorosi. Diversi agenti delle Forze dell’Ordine sono finiti al pronto soccorso a causa di ordigni e scontri. La mia totale solidarietà va a tutti gli agenti feriti, con l’augurio di una pronta guarigione», scrive sui social la premier. E poi, arriva l’ennesima stoccata alla rivale politica: «Spero – aggiunge Meloni – che certa politica smetta di proteggere o giustificare queste violenze e si unisca, senza ambiguità, nella condanna di episodi così gravi e indegni». Questa volta la replica di Schlein però non si fa attendere, e non lascia spazio a dubbi: «A nome di tutto il Pd esprimo solidarietà e vicinanza agli agenti delle forze dell’ordine feriti dai fumi urticanti di un ordigno artigianale a Torino. Il diritto alla protesta, a manifestare e a scioperare non può e non deve mai essere confuso con l’aggressione violenta nei confronti di nessuno. La violenza è intollerabile, così come la strumentalizzazione politica della violenza che non dovrebbe fare nessuno, in particolare modo chi ha responsabilità di governo».
La telefonata «impossibile» tra le leader
Dietro le quinte però le due leader dei principali partiti italiani continuano a tenere il filo dei contatti. O almeno ci provano. Già, perché oggi proprio Schlein ha rivelato un curioso retroscna. «Ieri, a mezzogiorno, l’ho chiamata per chiederle perché è da una settimana che mi attribuisce cose che non ho mai fatto e che non ho mai detto», racconta la segretaria Pd In realtà, ospite a L’aria che tira. La premier, però, pare aver ignorato le telefonate della leader dell’opposizione. E Schlein prova anche a suggerire quale potrebbe essere il motivo: «Sa perché non mi ha risposto?», chiede la segretaria del Pd rivolgendosi al conduttore David Parenzo. «Perché – continua – poche ore dopo doveva andare a fare campagna elettorale a Perugia dicendo che non rispondo. È lei che non risponde al telefono. Oltre a rispondere a me al telefono, sarebbe il caso che rispondesse agli italiani sui tagli che sta facendo alla scuola pubblica e alla sanità pubblica».
La polemica su Fitto
In collegamento con L’aria che tira, Schlein continua: «Questa cosa chiarisce molto bene chi è la presidente del Consiglio». Ma a cosa ha spinto la segretaria dem ad alzare la cornetta e chiedere spiegazioni a Giorgia Meloni? «Mi attribuisce cortei a cui non ho partecipato, assessorati regionali che non ho mai avuto e posizioni su Fitto che non ho mai assunto», spiega la leader del Pd. E proprio a proposito del caos sulle nomine che è scoppiato in Europa, Schlein chiarisce la sua posizione: «Noi non abbiamo mai messo in discussione un portafoglio di peso per l’Italia in quanto Paese fondatore. Lo stallo politico l’hanno creato i Popolari che in Parlamento stanno cercando di allargare strutturalmente la maggioranza alla destra nazionalista. Il problema l’hanno creato Weber e von der Leyen».
In copertina: La premier Giorgia Meloni a sinistra, la segretaria del Pd Elly Schlein a destra (ANSA)