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Il Monte dei Paschi di Siena, la fusione con Bpm e il Terzo polo del credito in arrivo con Caltagirone e Del Vecchio

monte dei paschi di siena bpm caltagirone del vecchio
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L'acquisto del 15% di Rocca Salimbeni è il prodromo della nascita del terzo raggruppamento bancario italiano. E gli azionisti soddisfano il governo

Il collocamento da parte del Tesoro del 15% del Monte dei Paschi di Siena è il prodromo della nascita del Terzo polo bancario italiano. Ma l’operazione contribuisce anche a ridisegnare gli equilibri della finanza tricolore. Con tre protagonisti decisivi: l’amministratore della Banca Popolare di Milano Giuseppe Castagna, l’imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone e il presidente di Delfin Francesco Milleri. Saranno loro tre lo “zoccolo duro” di azionisti che diventerà cruciale per la governance? Oppure si andrà velocemente verso la fusione con Bpm? Secondo Jp Morgan da qui a un anno si conoscerà il destino di Rocca Salimbeni. Ma già oggi Luigi Lovaglio esulta. Perché ha portato a casa prima l’aumento di capitale da 2,5 miliardi che ha messo in sicurezza Mps. E oggi ha anche un’assicurazione sul futuro.

Il polo tricolore

Banco Bpm ha acquistato il 5% di Mps, guadagnando in Borsa ieri l’11,6%. L’operazione viene dopo l’offerta pubblica di acquisto sulla società di fondi Anima. L’ingresso a Siena, ha spiegato Castagna, serve proprio a tutelare l’investimento in Anima. Che a sua volta ha prenotato un 3% di Mps e arriverà così ad avere il 4% delle azioni. Oggi tra l’altro il Paschi contribuisce per il 16% ai ricavi di Anima. Poi c’è Caltagirone. Il ritorno dell’editore del Messaggero nel capitale di Mps è arrivato con l’acquisto del 3,5% dell’istituto di credito. La stessa quota sarà appannaggio della Delfin. Allontanando così la “minaccia” Unipol che si era palesata a ottobre. L’acquisto da parte di Caltagirone forse servirà anche a trovare un accordo sulla causa intentata l’aprile scorso. Mentre sull’indagine di Brescia che coinvolge il governatore di Bankitalia Ignazio Visco si andrà avanti.

La banca e i due finanzieri

Anche se Castagna ha intenzione di fermarsi al 10% la questione Anima potrebbe portare a una rapida soluzione della vicenda. Di certo, spiega oggi La Stampa, il Terzo polo bancario – o il secondo per numero di sportelli – è in dirittura d’arrivo. Poi ci sono Caltagirone e Delfin. Per l’imprenditore romano il ritorno a Siena è un’ottima occasione di guadagni. Il gruppo è azionista anche di Bpm e Anima. E quindi ci sono ottime probabilità che questa volta l’avventura sarà più soddisfacente rispetto a quella dell’era Mussari. Delfin si muove nell’ottica dell’impegno del fondatore Leonardo Del Vecchio. Mentre Unipol è finita esclusa nonostante il parere positivo di Giancarlo Giorgetti. A opporsi sarebbe stato Palazzo Chigi. Perché la finanza rossa e Mediobanca poi sarebbero state difficili da digerire per il suo elettorato. Intanto sullo sfondo c’è anche un’altra partita da monitorare. Quella con Generali e Piazzetta Cuccia.

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