La polemica sui finti combattimenti tra gladiatori al Colosseo: «Airbnb confonde Roma con Disneyland»
Dopo duemila anni, Airbnb vuole riportare i gladiatori a combattere all’interno del Colosseo. Ma l’iniziativa del colosso degli affitti brevi, fatto salvo qualche appassionato dell’impero romano, non è stata accolta con l’entusiasmo sperato. «Non possiamo trasformare uno dei monumenti più importanti al mondo in un parco a tema», ha commentato senza troppi giri di parole Massimiliano Smeriglio, assessore alla Cultura di Roma Capitale. Smeriglio ha scritto all’amministratore delegato della piattaforma statunitense, chiedendogli di «confermare lo stanziamento di un milione di euro alla Soprintendenza», ma rinunciando allo spettacolo con turisti e gladiatori.
Il finto combattimento tra turisti
Lo show ideato da Airbnb prevede una rievocazione storica degli antichi combattimenti romani da parte di un gruppo di sedici turisti. Un’iniziativa che serve soprattutto per pubblicizzare l’uscite del film Gladiatore II del regista Ridley Scott. Il finto combattimento tra turisti dovrebbe svolgersi il 7 e 8 maggio, con una persona che sarà incaricata di condurre i partecipanti all’interno dell’anfiteatro, nell’ipogeo e infine nei sotterranei del Colosseo. A quel punto, i turisti dovranno scegliere quale armatura indossare e mettere in scena un finto combattimento.
La spiegazione degli organizzatori
Il Parco Archeologico del Colosseo ha commentato l’iniziativa precisando che «gli eventi di rievocazione previsti per il 7 e l’8 maggio si svolgeranno al di fuori degli orari di apertura al pubblico e non avranno alcuna interferenza con le usuali visite al sito, garantendo la fruizione completa del monumento». Se ad Airbnb e Paramount l’iniziativa serve per farsi pubblicità, al Parco Archeologico del Colosseo interessa invece la cifra che incasserebbe dall’iniziativa: 1,5 milioni di euro. Ad appoggiare il progetto è anche il Gruppo Storico Romano, che ha sottoscritto l’accordo con Airbnb e secondo cui l’iniziativa di rievocazione storica «si fonda su solide basi storiche, scientifiche e filologiche».
Il Pd: «Non siamo a Disneyland»
L’intesa tra Colosseo e Airbnb ha creato però anche molte polemiche. «Incredibile che già solo si ragioni su una proposta per far combattere turisti dentro l’arena del Colosseo», incalza Enzo Foschi, segretario del Pd di Roma. L’esponente dem se la prende poi con il colosso degli affitti brevi, il cui core business è stato oggetto di proteste in diverse città italiane. «Una trovata pubblicitaria di Airbnb – continua Foschi – che, dopo esser di fatto entrata in possesso del centro storico, snaturandolo del tutto e facendolo diventare un grande parco turistico, ora vuole ridicolizzare il Colosseo. Non siamo a Disneyland, siamo a Roma. Ogni tanto qualcuno sembra dimenticarlo». Contrarie anche moltissime associazioni cittadine, che parlano di «danno a un patrimonio dell’Unesco».