Taranto, confessione shock di un ex militare: «Ho ucciso mia madre, le ho strappato il cuore»
Era un insegnante in pensione, di 73 anni. Si chiamava Silvana La Rocca, viveva a Leporano, in provincia di Taranto: uno dei suoi nipoti ha trovato il corpo riverso in una pozza di sangue, nel cortile della villetta. Il figlio della donna, Salvatore Dettori, ha già confessato l’omicidio. L’ex militare della marina, oggi 46enne, ha reso delle dichiarazioni scioccanti. Dopo essere stato rintracciato, gli uomini dell’Arma hanno scoperto che nel giubbotto nascondeva uno scudo contenente due spade a croce. Condotto nella sede del comando provinciale dei carabinieri per l’interrogatorio, Dettori ha rivelato tutti i dettagli dell’omicidio, a cominciare dalle armi utilizzate: due coltelli, uno di tipo Pattada e uno a scatto. Ha cercato di liberarsene, poi ha sparso della candeggina nell’appartamento e, ancora, ha compromesso le tubazioni del gas, nella speranza di «far saltare la casa» in aria. Non è emerso un movente verosimile, dalle sue dichiarazioni che, a tratti, sono sembrate troppo fantasiose: a un certo punto l’imputato ha anche detto di essere stato costretto da sua madre a «mangiare carne cruda».
Il cuore strappato dopo le coltellate sul resto del corpo
In un secondo interrogatorio, l’uomo ha aggiunto particolari sull’uccisione, affermando di aver «colpito la madre dietro la nuca e, successivamente, non essendo riuscito ad ucciderla subito, di averle inferto diverse coltellate alla gola, all’addome e infine allo sterno per prelevarle il cuore, restando vicino a lei fino al momento del suo ultimo respiro». Particolari che gli inquirenti hanno definito «agghiaccianti». A far scattare l’allarme è stato l’altro figlio della donna, rimasta vedova nel 2002 quando suo marito, Cataldo Dettori, ex operaio specializzato dell’Ilva, morì a 54 anni in un incidente sul lavoro, cadendo da un muletto. Il figlio minore, che vive in Francia, non riuscendo a mettersi in contatto con la madre ha contattato suo cugino che, appunto, ha fatto la tragica scoperta nella villetta. Il primogenito della vittima, imputato per l’omicidio, avrebbe avuto negli ultimi tempi delle difficoltà economiche che l’avrebbero portato ad avere un rapporto conflittuale con la madre.