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X Factor 2024 quarta live, eliminati The Foolz e Danielle, salva Lowrah. Bravi Les Votives e Mimì. Le nostre pagelle

15 Novembre 2024 - 08:08 Gabriele Fazio
X Factor 2024 Quarta live eliminati pagelle giudici concorrenti
X Factor 2024 Quarta live eliminati pagelle giudici concorrenti
Settimana prossima ascolteremo gli inediti dei concorrenti, segnando definitivamente un solco tra chi vale la pena sforzarsi di ricordare il nome e chi finirà a popolare trionfalmente il nostro dimenticatoio.

Il quarto live di X Factor si apre con una manche di esibizioni consecutive, i ragazzi sono stati chiamati a cantare i loro «cavalli di battaglia», il che risponde all’annosa questione «Davvero? I concorrenti di X Factor hanno dei cavalli di battaglia?». Puntata a doppia eliminazione, termine che suona soave nelle nostre orecchie e che nel nostro cuore fa rima con Masterchef. Alla fine della prima manche vanno a casa i non proprio memorabili The Foolz, band della quale già abbiamo smarrito i connotati. Ottimo l’intervento dei Negramaro che forse in pochi si sono accorti quanto stanno in forma ultimamente. Mantra della serata lato giudici: «fuori dalla comfort zone». Tutti devono andare fuori dalla comfort zone. Alla trentesima volta che sentiamo l’espressione ci chiediamo, mentre digrigniamo i denti ammanettando una irriverente furia omicida: ma che c’avete contro le comfort zone? Ma perché mai uno dovrebbe essere portato volontariamente fuori dalla propria comfort zone? Manuel Agnelli ha sempre fatto il suo rock, Jake La Furia il suo rap, Achille Lauro e Paola Iezzi quello che fanno, qualsiasi cosa sia, comunque sempre la stessa. Esattamente: quando sono stati mai messi volontariamente fuori dalla propria comfort zone? Perché allora qui dovremmo pretendere il pop da chi fa ballad, il rock da chi fa pop, la dance da un cantautore, il cantautorato da chi fa jazz, il jazz da chi fa punk? Quale sarebbe il valore didattico e professionale del far cantare ad uno che fa una cosa, un’altra cosa che sta agli antipodi dell’universo sonoro? Sarà forse una sindrome da maestro Miyagi? Ai posteri l’ardua sentenza, sempre che ai posteri importi qualcosa di X Factor. Manuel Agnelli (voto: 6) oggi prova a ravvivare la situazione dietro la cattedra con un paio di commenti negativi, ma quest’anno vige una noiosissima tregua tra i giudici, per cui quando lui tira fuori la pistola Achille Lauro (voto: 6) risponde con un drammatico «mi piacciono i confronti positivi». Ed è subito coma. Come quello che sembra aver colto Jake La Furia (voto 5), a sto giro praticamente invisibile, sempre meglio di Paola Iezzi (voto 4), che pur di far votare la sua Lowrah, nettamente il concorrente meno interessante tra quelli rimasti, fa tirate insopportabili sulla dignità del pop più becero, arriva a dire che lei «è pronta per spaccare non solo in Italia ma anche nel mondo» (il tutto senza scoppiare a ridere) e poi partendo da una ballad su un amore finito, Someone you loved di Lewis Capaldi, arriva a chiamare al voto tutte le donne a casa. Femminismo a casaccio. Abbastanza imbarazzante e anche piuttosto inutile dato che la sua Lowrah torna al ballottaggio e stavolta fa fuori Danielle, non troppo aiutato dalle ultime assegnazioni di Agnelli. Settimana prossima ascolteremo gli inediti dei concorrenti, segnando definitivamente un solco tra chi vale la pena sforzarsi di ricordare il nome e chi finirà a popolare trionfalmente il nostro dimenticatoio.

The Foolz – Voto: 4,5

Il fatto che il cavallo di battaglia della band sia quella orrenda versione di 90MIN di Salmo cantata in prima manche, la dice lunga. I ragazzi sono semplicemente impreparati a palchi più grandi di quelli di un pubbetto. Nessun problema, perché vanno a casa subito. Ci mancheranno come le zanzare d’inverno.

Lorenzo Salvetti – Me so ‘mbriacato – Voto: 5

Se utilizzassimo una cover di Salvetti come sveglia probabilmente dormiremmo per tre giorni. In seconda manche Achille Lauro lo presenta in versione «pazzerello», evidentemente noi e Achille Lauro abbiamo due concezioni della «pazzerellitudine» assai diverso, perché il giovine Salvetti spegne anche quella che è forse la canzone più sbronza della storia della musica italiana. Ecco, per farvi rendere conto, immaginate il Mannarino del pezzo con un acqua tonica al posto del vino.

Danielle – Fegato, fegato spappolato – Voto: 5,5

La cover de Il mare d’inverno gli viene proprio bene, ma oltre fino ad oggi non è mai andato. L’unica speranza di Danielle di dar senso alla sua presenza a X Factor era arrivare a cantare il proprio inedito. E azzeccarlo, è chiaro. Per regolarci, qualcosa di meglio del suo Vasco in seconda manche, anche lui passato sotto il naso di Danielle in versione macellaio. Ma tutto ciò non accadrà, perché va a casa in seconda manche, battuto ingiustamente, bisogna dirlo, da Lowrah.

Francamente – Blinding Lights – Voto: 6

Liscia la prima manche, in seconda la sua versione acustica del pezzo di The Weeknd è garbata, gradevole, come le cover che girano in sottofondo nei ristoranti che se la tirano.

Lowrah – Someone You Loved – Voto: 5

Prima manche una noia mortale, in seconda non riusciamo a concentrarci, lo ammettiamo. Un pò perché la ragazza ha il carisma di un quadro nella sala d’attesa di un avvocato, un pò perché la fanno cantare accerchiata da ventilatori, manco fosse a Roccaraso a gennaio, e la povera Lowrah in camicia da notte lì in mezzo. Una scena esilarante. Paola Iezzi sostiene che lei «è pronta per spaccare non solo in Italia ma anche nel mondo», noi sosteniamo che ancora deve imparare a spaccare al baretto sotto casa. L’idea di ascoltare la settimana il suo inedito ci terrorizza, ci aspettiamo un’esplosione talmente pop che sveglierà Britney Spears dall’altra parte del mondo. Ma magari ci sbagliamo.

Les Votives – La Canzone Nostra – Voto: 7,5

Ottima prima manche, se sti regazzini si rendono credibili possono spaccare. Come fanno in seconda manche con il brano di Blanco e Salmo, che loro rileggono in maniera intelligentissima, rendendo ancor più interessante un brano già assai interessante. A Manuel Agnelli l’esibizione non è piaciuta, ma a Manuel Agnelli stamattina gli è piaciuta quella tonalità di giallo del vestito, quindi il suo giudizio lascia il tempo che trova.

Mimì – La sera dei miracoli – Voto: 8

Durante la prima manche fa la figura dell’ospite della puntata, nettamente superiore a chiunque. Nella seconda affronta il mostro finale dalla musica italiana, Lucio Dalla, il che riporta tutto alla realtà delle cose. Benissimo sul ritornello, male le strofe, lì dove viene fuori il carattere, la letteratura inarrivabile del cantautore bolognese. Naturalmente poi, diciamocelo, La sera dei miracoli è un tale capolavoro che resta comunque un capolavoro da qualsiasi bocca venga fuori. Dalla bocca di Mimì non ne parliamo, parte e arriva l’arcobaleno.

Patagarri – Summertime – Voto: 7,5

Il frontman quando canta sembra uno che dovrebbe tossire ma parla lo stesso, ma nel complesso un concerto dei Patagarri ce lo accolleremmo volentieri. In seconda manche si adattano meravigliosamente bene su Summertime. Una roba da radical chic puri eh, da milanesi imbruttiti, ma comunque innattaccabile. I ragazzi se la suonano come si deve, su questo nessun dubbio.

Punkcake – Mi ami? – Voto: 6,5

Sempre divertentissimi, il frontman è ipnotico come un’incidente in autostrada, sembra sempre passare davanti al microfono per caso. Non esaltante, innocua, invece la performance sulla cover dei CCCP, l’abbigliamento distrae, trasforma il tutto in una palese esibizione televisiva, la cosa meno punk che esista. I Punkcake vano semplicemente sguinzagliati.

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