Angela Carini torna sul ring. Farà l’insegnante nel nuovo centro sportivo di Caivano: «Lo sport può salvare tanti ragazzi»
Angela Carini torna sul ring. Questa sera, 16 novembre, parteciperà a un incontro della categoria “élite” all’interno del centro sportivo di Caivano dedicato a Pino Daniele in occasione della seconda serata del secondo trofeo “Mimmo Brillantino”, riservato a pugili delle categorie junior e schoolboys. È un nuovo inizio per la pugile napoletana dopo la sconfitta, con tanto di polemiche, contro la futura campionessa Imane Khelif alle Olimpiadi di Parigi 2024. Carini si era ritirata dopo appena 45 secondi e si era scatenata la bufera sull’algerina ingiustamente accusata di essere un uomo. L’azzurra si era quindi presa un periodo di pausa e da più parti era circolata l’ipotesi di un suo coinvolgimento nel centro gestito dalle Fiamme Oro, il gruppo sportivo a cui appartiene. Con la benedizione della presidente del Consiglio Giorgia Meloni e don Patriciello, da qualche mese insegna ai giovani della periferia: «Lo sport può salvare tanti ragazzi dalla strada», racconta in un’intervista al Mattino.
Il ritorno
«Ritorno lì dove è iniziato il mio cammino verso le Olimpiadi, fu lì che lo scorso marzo conquistai il “pass” per i Giochi», dichiara a Lucio Bernardo. A Caivano riprende il suo impegno professionistico: «Mi sto preparando bene e lo faccio davanti agli occhi del ragazzi che alleno. Sono a casa mia. È un rientro che mi dà tanta gioia, praticamente riparto da lì». Un ritorno dopo una pausa in seguito alle Olimpiadi: «Io ho preso del tempo per stare con la mia famiglia. Quando si preparano le Olimpiadi dedichi tutto il tempo solo agli allenamenti, al tuo lavoro, adesso sono circondata dall’amore familiare, che è stata sempre la mia forza».
Il caso a Parigi
Sul caso Khelif, Carini sorvola e preferisce smentire le voci che circolavano sul suo addio al mondo della boxe: «Il passato è un percorso di vita che mi appartiene. Mi ha solo fortificato. Tutti parlano di un mio ritorno, ma io non sono mai uscita dal ring. Sto solo percorrendo il mio cammino, inseguo i miei sogni e finché avrò la forza di farlo lo farò sempre».
L’insegnamento in una periferia difficile
«Sono tesserata come atleta per le Fiamme Oro e insegno boxe ai ragazzi al centro di Caivano, questo è la cosa più bella che mi sia capitata. Avere la possibilità di dare un contributo alla crescita dei più giovani è un’opportunità importante», afferma sul suo nuovo impegno come istruttrice. Attorno a lei ruotano circa 130 ragazzi e ragazze: «A 26 anni per me si è aperta una nuova porta. Occasioni che sa offrire soltanto lo sport. Il pugilato è la cosa che amo di più della vita. È la cosa più importante della mia vita e trasmetterlo ai giovani e vedere i loro occhi come i miei di quella ragazzina che sognava alla loro età, mi riempie tanto il cuore e cerco di fare del mio meglio e di trasmettere loro quello che ho costruito e mio hanno insegnato in questi anni». L’impegno è tanto anche perché Caivano, come ogni periferia, ospita storie difficili: «Ogni ragazzo ha la sua particolarità, devi imparare a conoscere il suo carattere, il suo amore verso questo sport, impari davvero cose nuove, impari a conoscere il futuro ovvero i ragazzi, sono tanti? Vuole dire che stiamo trasmettendo buoni valori. A maggio ragione se consideriamo il territorio difficile in cui crescono e diventano adulti».