In Evidenza Cop29Donald TrumpGoverno Meloni
ATTUALITÀBariInchiestePugliaScioperiVideo

A Bari le signore delle orecchiette incrociano le braccia: lo sciopero per lo scandalo della pasta industriale venduta come artigianale – Il video

bari sciopero orecchiette pasta industriale
bari sciopero orecchiette pasta industriale
Telai vuoti lungo la tipica via Arco Basso in segno di protesta: «Vogliamo lavorare, così i turisti se ne vanno». Tutto è nato dalla denuncia del ritrovamento di confezioni vuote di un panificio di Altamura: poi l'inchiesta sui presunti ristoranti improvvisati

È sciopero a Bari Vecchia. Le pastaie della tipica via Arco Basso oggi, 16 novembre, non esporranno sui propri telai le orecchiette divenute ormai un’attrazione turistica per chiunque visiti la città pugliese. La protesta nasce dopo il già ribattezzato “Orecchiettegate” ovvero la denuncia del ritrovamento da parte di un turista di scatole provenienti da un pastificio di Altamura. Il Comune sta studiando come intervenire per mantenere viva la tradizione, ma al contempo assicurare la legalità. Prima il sospetto della vendita di paste industriali spacciate per paste fatte a mano e poi l’inchiesta di Mi manda Rai Tre che ha scovato presunti ristoranti improvvisati che cucinano in condizioni igieniche precarie tra le stanze del Borgo antico. Ed è in arrivo un servizio del Le Iene.

La protesta

«Vogliamo lavorare, così i turisti se ne vanno», urla una donna, una delle signore delle orecchiette che ha deciso di incrociare le braccia in segno di protesta. I turisti e i residenti, almeno per oggi, non potranno fare scorta di paste per lo sciopero in corso lungo via Arco Basso. «Sono tutti con noi i turisti, non li vedremo mai più. Vogliono gettare fango su una tradizione, una cosa spettacolare che ce la richiedono», dichiara un altro ambulante contro i prossimi controlli del Comune.

L’assessore allo Sviluppo locale: «Sì alla tradizione, ma con regole»

La linea del Comune di Bari sta tutta nelle parole dell’assessore allo Sviluppo locale Pietro Petruzzelli che al Corriere riferisce: «La nostra intenzione è quella di provare, da un lato, a salvaguardare una tradizione importante e caratteristica per la nostra città e, dall’altra parte, vogliamo coniugare tutto questo con il diritto al rispetto delle regole e della legalità. È per questo che stiamo approfondendo una serie di norme in materia, per cercare di trovare un percorso che coinvolga tutti, comprese le operatrici». «Stiamo ragionando su come affrontare al meglio il problema», continua l’assessore che assicura un impegno più ampio, «vorremmo coinvolgere anche le associazioni di categoria, deputate alla parte formativa, perché quella delle orecchiette è una produzione artigianale a tutti gli effetti. E bisogna tutelare anche l’immagine della città».

La denuncia del turista

Il caso è scoppiato con una video-denuncia di un turista che aveva segnalato la presenza di scatoloni di paste industriali vicino a Via Arco Basso, luogo dello smercio delle paste fatte a mano. Ma il sospetto, come riporta anche il Corriere, era stato alimentato anche dal giornalista Antonio Loconte, del quotidiano on line Quinto Potere, che da tempo si occupa della questione.

L’inchiesta di Mi manda Rai Tre

La trasmissione Mi manda Rai Tre ha raccontato in un servizio andato in onda lo scorso 9 novembre raccontava di presunti ristoranti abusivi nelle stanze del Borgo Antico. Tutto ciò che viene servito in tavola, mostrano le immagini del servizio, sarebbe stato cucinato sui fornelli di casa in condizioni igieniche precarie. Si vede, per esempio, la pasta fresca vicino a vestiti e paia di scarpe, mentre gli strumenti per cucinare sarebbero riposti in bagno.

In copertina: WIKIMEDIA COMMONS/WIKIPEDIA I Vassoio di orecchiette

Articoli di ATTUALITÀ più letti
leggi anche