Crisi idrica in Basilicata. La protesta degli studenti a Potenza: «Abbiamo diritto alla doccia»
«Abbiamo diritto alla doccia». È uno degli slogan urlati da cittadini e studenti scesi in piazza a Potenza oggi, 16 novembre, per protestare contro la crisi idrica che sta colpendo 29 comuni, tra cui il capoluogo, e 140mila persone. Sono in centinaia a manifestare e a criticare la soluzione scelta dal presidente della Regione Vito Bardi, nominato dal governo commissario per l’emergenza. Ovvero razionare tutti i giorni l’acqua con uno stop dalle ore 18.30 alle 6.30, tranne il sabato quando è previsto dalle 23 alle 6.30. Una manovra necessaria per il governatore per far andare avanti i lavori sulla diga del Camastra ormai quasi vuota. Il progetto dovrebbe terminare il 20 novembre, il giorno in cui Bardi ha convocato i sindaci dei comuni colpiti dal disagio.
Le proteste
Dal 17 ottobre è in atto il razionamento previsto dalla regione. Una chiusura concordata delle condotte per procedere il più spediti possibile con la messa a terra del progetto sulla diga del Camastra. Ma la soluzione sta avendo non pochi disagi per i cittadini che si sono dati appuntamento nel centro storico di Potenza. Per far sentire ancor di più la loro voce e unirsi alle proteste, gli studenti hanno rinviato la manifestazione di ieri, 15 novembre, del “No Meloni Day” per concentrare il disappunto sulle politiche della regione e la crisi idrica. Gli studenti hanno inneggiato cori e slogan anche contro il presidente Vito Bardi. Una delegazione dei manifestanti, insieme anche a rappresentanti di Cgil, Uil e Usb, sarà ricevuta dal prefetto di Potenza Michele Campanaro. I tre punti principali della manifestazione – hanno spiegato gli organizzatori del Comitato Acqua pubblica – sono: acqua pulita, trasparenza nella gestione e rispetto dei 140mila cittadini interessati dalle restrizioni quotidiane dell’erogazione idrica.
I lavori nella diga
A cosa è dovuto il disagio dei cittadini? La crisi idrica ha colpito la Basilicata e, in particolare, la diga del Camastra al cui interno scorre poca acqua. Per questo la regione ha deciso di realizzare una condotta che parte dal fiume Basento, all’altezza di Castelmezzano e Albano di Lucania, e arriva fino alla diga per immettere poi l’acqua prelevata nel cosiddetto “Camastrino”, la vasca realizzata da Acquedotto lucano sullo scarico della diga Camastra. È il sistema Basento-Camastra e i lavori al momento sono al 72% del completamento. L’opera dovrebbe essere realizzata entro il 20 novembre grazie al lavoro di quattro squadre di tecnici e operai che stanno saldando le condutture per circa 4 chilometri. Sull’acqua del Basento sono stati però sollevati dei dubbi. Soprattutto dal sindaco di Potenza, di centrosinistra, Vincenzo Telesca: «Ci fa paura perché sarebbe inquinata».
Bardi convoca i sindaci
Ieri, 15 novembre, si sarebbe dovuto svolgere un incontro tra i sindaci dei comuni coinvolti dalla crisi idrica e il presidente della Regione Basilicata Vito Bardi. Il governatore ha però fatto sapere che non ha potuto partecipare «per impegni pregressi». Bardi ha comunicato ai primi cittadini «la propria disponibilità ad incontrarli mercoledì 20 novembre 2024, alle 12, a Potenza, nella Sala Verrastro». Il giorno in cui, in teoria, dovrebbero finire i lavori della diga. Così il presidente, fa sapere l’ufficio stampa, «potrà aggiornare i sindaci sulle iniziative poste in essere per fronteggiare l’emergenza e condividere ulteriormente tutti i dati disponibili. La riunione farà seguito ad una nuova seduta dell’Unità di crisi, al cui interno è presente l’Anci, che sta monitorando costantemente l’evoluzione della vicenda».
In copertina: ANSA/BASILICATA I Proteste degli studenti contro la carenza idrica, Potenza 16 novembre 2024.