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«Processate il figlio di Daniela Santanchè per gli abusi edilizi nella villa di Pietrasanta»

daniela santanchè villa pietrasanta abusi edilizi demolizione
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Nel mirino le opere realizzate tra 2014 e 2016 senza le autorizzazioni paesaggistiche. E arriva anche l'ordine di demolizione. Senza sospensiva le ruspe arriveranno a febbraio 2025

La procura di Luca ha chiesto il processo per Lorenzo Mazzaro. Ovvero il figlio di Daniela Santanchè e Canio Mazzaro. Indagato per gli abusi edilizi nella villa di Pietrasanta, la Casina Rossa. Le cui opere ora rischiano la demolizione. Nonostante i nove tentativi di sanatoria senza successo. Si parla di violazioni di beni ambientali e culturali, scrive oggi Il Fatto Quotidiano. Nel mirino le opere realizzate tra 2014 e 2016 senza le autorizzazioni paesaggistiche. La pm Elena Leone ha chiesto gli accertamenti tecnici e la proprietà non ha prodotto documentazione utile a smentire le accuse. Nemmeno con il Salva Casa di Matteo Salvini. Anche perché realizzati in area vincolata. E senza l’autorizzazione della Soprintendenza locale.

Gli abusi

Il comune di Pietrasanta aveva anche inviato i vigili a fare altri accertamenti. E loro ne hanno riscontrati anche di nuovi. Per questo la prima settimana di novembre sono partite tre ordinanze di demolizione. La proprietà ora ha 90 giorni per opporsi. Ma deve adire al tribunale amministrativo regionale della Toscana. E sperare in una sospensiva. Altrimenti entro febbraio arriveranno le ruspe. La villa è intestata a Lorenzo Mazzaro, ma Santanchè l’ha infilato tra i cespiti immobiliari da usare per salvare Visibilia dal dissesto. E lo scorso 6 giugno sull’ex “Casina Rossa ” nel cuore del Parco della Versiliana è stato costituito «un nuovo vincolo di destinazione sull’immobile di proprietà del signor Lorenzo Mazzaro».

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