Guerra in Ucraina verso i 1.000 giorni, Zelensky ringrazia Meloni e il G7: «Faremo di tutto per la pace, ma Putin finge di trattare»
Su iniziativa della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, i leader del G7 hanno pubblicato una dichiarazione congiunta in vista del millesimo giorno di guerra in Ucraina, il 19 novembre, riaffermando il loro impegno a sostenere Kiev contro l’aggressione russa. Mosca «resta l’unico ostacolo ad una pace giusta e duratura. Il G7 conferma il proprio impegno a imporre gravi costi alla Russia attraverso sanzioni, controlli sulle esportazioni e altre misure efficaci», hanno dichiarato. Con un lungo post su X, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha espresso gratitudine alla premier e agli altri leader, lodando l’unità dimostrata nel sostenere Kiev: «Il loro sostegno aiuta l’Ucraina a proteggere il suo popolo dal terrore, salvando innumerevoli vite. In un momento in cui la Russia rimane l’unico ostacolo a una pace giusta e duratura, è fondamentale inviare un messaggio chiaro: aggressioni e violazioni dell’ordine internazionale, come delineato nella Carta delle Nazioni Unite, non saranno tollerate e i responsabili ne subiranno le conseguenze», ha scritto.
November 16, 2024
La telefonata tra Putin e Scholz
Il millesimo giorno di conflitto è stato anticipato dalla prima telefonata tra il presidente russo Vladimir Putin e un leader europeo, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, dopo due anni di silenzio diplomatico. Nonostante l’apertura di un dialogo, Zelensky ha respinto l’idea che Putin sia interessato a negoziati autentici: «Per lui, sedersi al tavolo serve solo a ridurre il suo isolamento politico. L’unica cosa che Vladimir Putin vuole negoziare è la resa di Kiev». Mentre i leader internazionali continuano a esprimere sostegno a Kiev, la situazione sul campo resta critica, con milioni di persone colpite dagli effetti devastanti di una guerra che sembra ancora lontana dalla conclusione. «Da parte nostra dobbiamo fare di tutto per porre fine alla guerra l’anno prossimo. Per via diplomatica. Questo è molto importante», ha aggiunto il leader ucraino in un’intervista a Radio Ucraina.
La situazione con gli Usa
Quanto alle elezioni degli Stati Uniti, Zelensky ha dichiarato: «Non c’è una data esatta per la fine della guerra. Ma con le politiche della squadra che presto prenderà il timone della Casa Bianca, la guerra finirà prima. Questo è il loro approccio, questa è la loro promessa, ed è anche molto importante per loro». Tuttavia, ha reclamato di aver ricevuto «meno della metà» delle armi promesse a Kiev dagli Stati Uniti. Un problema di rifornimenti che si ripercuote sulla rotazione dei soldati al fronte, e che potrebbe portare a un riposizionamento delle truppe.