Inchiesta ultras, Beretta collabora con i giudici e la curva interista lo scarica con uno striscione: «Infame»
«La tua infamità non appartiene alla nostra mentalità». È quanto si legge su uno striscione esposto all’esterno dello stadio di San Siro, i cui autori sarebbero da rintracciare tra i tifosi del «secondo anello verde». Ovvero, quella frangia di ultras che dopo gli arresti dell’Antimafia aveva parlato di «alba di una nuova era», prendendo le distanze dagli ex capi della Curva Nord. La scritta sarebbe rivolta a uno di loro, Andrea Beretta, essendo apparsa poco dopo la diffusione della notizia che l’ultrà – arrestato a inizio settembre per l’omicidio di Antonio Bellocco -, ha iniziato a collaborare con la giustizia. L’operazione dei tifosi è avvenuta nelle prime ore del 16 novembre. Un tentativo di intimidire l’ex ultras che, in seguito al suo «pentimento», sarebbe pronto a raccontare 30 anni di attività criminali avvenute all’ombra delle curve? Aiutando la magistratura, ulteriori dettagli sui traffici del tifo organizzato interista potrebbero portare anche a nuovi arresti. Beretta, che è indagato per l’omicidio di Bellocco, si trova in custodia cautelare: è stato trasferito dal carcere di San Vittore in un altro istituto penitenziario, poiché sottoposto al programma di protezione.