Luca Barbareschi si prenota per il Centro sperimentale di cinematografia: «Ho votato Giorgia»
Dopo le dimissioni di Sergio Castellitto il Centro sperimentale di cinematografia è senza guida. Ma Luca Barbareschi, nel caso, è pronto. Anche se per ora non c’è niente di ufficiale, so che è stato fatto il mio nome e ringrazio per questo. Se si concretizzasse l’offerta sarei felice di accettare», dice oggi in un’intervista a Repubblica. «Da circa un anno e mezzo, c’è interesse nei confronti della mia persona. In molti mi chiedono: perché non sei andato alla Biennale? Perché non vai allo Stabile di Catania, a quello di Palermo, all’Argentina?», aggiunge. Solo che poi «alla fine non si concretizza niente».
Un uomo libero che ha votato Giorgia
Per il centro, dice nel colloquio con Silvia Fumarola, «ho dato la mia disponibilità. Amici, non solo politici, mi hanno detto: “Vai tu che sei un buon formatore, saresti la persona adatta”. Però non voglio fare nomi, non mi sembra corretto. Qualcuno ha parlato, la notizia è esplosa, mi hanno chiamato tutti». Questi amici sono «soprattutto persone di cinema, critici. Contrariamente a quello che pensa Repubblica , mi stimano in molti». E sull’ostilità del M5s replica: «La somma di tutti i Cinquestelle non ha i titoli e il lavoro che ho fatto in tutti questi anni. Sono divisivo da sempre». Di sé dice: «Sono un uomo libero. Ho votato Giorgia Meloni: posso avere il diritto di dirlo? Siamo in democrazia. L’ho detto con onestà, molti dicevano di non votare Berlusconi e lo votavano. Statisticamente non avrebbe potuto avere tutti quei voti».
Un professionista
Ma è anche tante altre cose: «Sono un professionista. Non devo dimostrare niente a nessuno. Parlano i film che ho fatto, l’anno prossimo festeggio 50 anni di spettacolo. Mi piacerebbe essere scelto da chi vuole una persona capace al Centro Sperimentale. Mi occuperei della formazione dei giovani, che mi ha sempre interessato. Avrei voluto portare la Scuola Gian Maria Volontè dentro l’Eliseo, fare formazione e produzione, una staffetta ideale tra artisti, il passaggio del pensiero. Dopo di che, questo è un Paese che fa polemica su qualsiasi cosa». Mentre il ministro Alessandro Giuli «l’ho visto solo una volta al Maxxi, non ho contatti con nessuno e nessuno del ministero mi ha chiamato. Ripeto, ci sono molte persone che fanno il tifo per me, e l’hanno fatto. Ma alla fine i giochi li fanno altri».