L’allarme dei magistrati: «Le misure del governo sui migranti metteranno in ginocchio le Corti d’Appello»
I magistrati tornano a far sentire la loro voce contro il governo e le ultime novità in tema di competenze sui procedimento di trattenimento delle persone migranti con una lettera in cui lanciano l’allarme: «Così le Corti d’appello verranno sommerse». L’appello è contenuto in un documento approvato dal Consiglio direttivo centrale dell’Associazione nazionale magistrati e arriva il giorno dopo che il presidente Santalucia ha espresso gli stessi rilievi. Sono due i provvedimenti che secondo l’Associazione rischian di paralizzare il lavoro delle corti. La reintroduzione del secondo grado di appello alle decisioni dei tribunali nei casi di trattenimento, e il passaggio di competenza alle corti sulla convalida dei trattenimenti. Quest’ultimo è il cosiddetto emendamento Musk, che deve il suo nome allo sfogo social del patron di X e Tesla contro i giudici di Roma nei casi sui Cpr di Albania. Un passaggio irrituale che ha provocato l’altrettanto irrituale risposta del Quirinale, a difesa della sovranità italiana. Poco dopo la parlamentare di Fratelli d’Italia Sara Kelany ha presentato un emendamento al decreto flussi per il passaggio di competenza. Una mossa che desta «grande preoccupazione» nell’Anm.
Secondo grado di merito ed «emendamento Musk»
Con la reintroduzione del secondo grado di giudizio di merito nei casi dei richiedenti asilo «metterà in ginocchio le Corti territoriali. La definizione rapida dei processi d’appello sarà resa più difficoltosa in quanto dalle prime stime si prevede che le Corti saranno gravate da sopravvenienze di 30mila procedimenti all’anno, da definire peraltro in tempi ristrettissimi». Trentamila procedimenti in più all’anno: da qui deriva la preoccupazione dell’Anm. «L’inserimento di un nuovo grado di impugnazione allungherà inoltre l’iter d’accertamento dello status dell’immigrato e determinerà il rischio di una permanenza maggiore in Italia di chi potrebbe non avere diritto a soggiornarvi», scrivono i magistrati. Il passaggio di competenza alle Corti d’appello sulle convalide di trattenimento allarma l’Anm: ciò «aggraverà la situazione organizzativa delle Corti di appello, che saranno chiamate, per decisione che appare priva di ragionevolezza, a svolgere, senza corrispondenti aumenti dell’organico, le attribuzioni che fino ad oggi sono di competenza, per ovvia coerenza sistematica, delle sezioni specializzate dei Tribunali». Quindi la critica all’emendamento, politicamente orientato: «Non è dato comprendere il senso dello spostamento di competenza: quel che può ipotizzarsi è che sia conseguenza delle decisioni assunte da alcune sezioni specializzate ed aspramente criticate da vari esponenti politici». Il documento è rivolto al ministro della Giustizia Carlo Nordio «per scongiurare il rischio di un irragionevole aggravamento della già fragile struttura organizzativa delle Corti di appello, al fine di non condannare al fallimento lo straordinario impegno degli uffici giudiziari per il raggiungimento degli obiettivi del Pnrr».
Foto di copertina: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI