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Luca Ravenna porta il suo tour in Europa: «Bruxelles? Stranissima. A Londra mi tremavano le gambe» – L’intervista

17 Novembre 2024 - 09:01 Gabriele Fazio
Il comico sta portando in giro il suo spettacolo Red Sox in tutta Europa. A Open racconta il suo viaggio tra i palchi delle metropoli

50 sold out in tutta Italia, oltre 70mila spettatori. No, non sono i numeri di una rockstar ma quelli del tour di Luca Ravenna, 37 anni, milanese, una delle punte di diamante della stand up comedy italiana. Lo spettacolo si intitola Red Sox e in queste settimane è stato portato in giro in Europa, dove la stand up italiana riscontra numeri importantissimi tra gli italiani all’estero che, come Ravenna rivela a Open, «Sono sempre contenti di sentir parlare dell’Italia». Già quattro le date all’estero del tour europeo: «Zurigo sembra The Sims, una città creata da un’intelligenza superiore, non riuscivo a farli ridere parlando del prezzo alto del biglietto perché guadagnano veramente tanto. Bruxelles stranissima, pubblico di alto livello, tutta gente che studia e lavora, ma la città è di una bruttezza…sul palco ho detto che è una città dove capisci come stai in base a quanto tieni tra i preferiti la hotline per i suicidi. Parigi è Parigi, ho fatto lo spettacolo al Cafè de la Danse, uno di quei luoghi da 400 posti molto cool, che in Italia mancano». E poi Londra, che merita un capitolo a parte: Luca Ravenna infatti si è esibito, esaurendo la disponibilità di biglietti, allo O2 Sheperd’s Bush Empire, un locale storico della capitale inglese da 2000 persone in cui hanno suonato, tra i tanti, gli Oasis, i Rolling Stones, Sting, i Green Day, gli Who, Elton John, David Bowie e Amy Winehouse. Non a caso possiamo considerarla a oggi probabilmente la serata di stand up italiana all’estero più riuscita di sempre. «Anche Charlie Chaplin è salito su quel palco, mi tremavano le gambe, era un po’ che non mi succedeva. È  figo pensare di essere andato in bagno dove è andato in bagno David Bowie. È stato bellissimo». Ora altre tre capitali europee lo aspettano: Barcelona, Berlino e Amsterdam. Poi il 9 dicembre Red Sox torna a casa, lì dove lo spettacolo è stato concepito, a New York, nel Village, l’ombelico del mondo della stand up.

Lo stile di Luca Ravenna

Luca Ravenna nei suoi spettacoli, proprio sulla scia della tradizione americana, sbugiarda la realtà che viviamo, le sue battute è come se aleggiassero nell’aria, come se vivessero sulla punta della nostra lingua, e lui riuscisse ad afferrarle e riutilizzarle per dipingere, con ogni singolo monologo, il quadro di ciò che siamo, delle verità che non ammettiamo, di una certa nostra comicissima povertà, del ridicolo che ci accerchia e che, grazie al suo talento, poi viene sdrammatizzato e reso certamente più digeribile. Forse anche per questo è uno dei più bravi improvvisatori del circuito italiano, perché la sua, ancor prima di essere comicità ben scritta, ben preparata, tecnicamente ineccepibile, per certi aspetti perfino intellettuale, ricercata, cool, è una visione delle cose, un punto di vista, sempre paritario rispetto al pubblico, per questo assolutamente coinvolgente ed efficace.

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