BookCity, l’evento sulla disabilità inaccessibile per la relatrice in sedia a rotelle. «Milano corre? Solo se sei abile»
«Organizzare un evento pubblico in uno spazio inaccessibile è già di per sé una discriminazione. Ma farlo per presentare un libro che denuncia proprio i meccanismi di esclusione della ‘normalità’ è un paradosso crudele, uno schiaffo a tutte le persone con disabilità». A parlare è la giornalista Valentina Tomirotti, che nei giorni scorsi è rimasta fuori da un evento di BookCity cui avrebbe dovuto prendere parte sul palco perché lo spazio scelto per l’evento era inaccessibile per la sua sedia a rotelle. L’evento a cui doveva partecipare era la presentazione dell’ultimo libro di Fabrizio Acanfora, intitolato L’errore. Storia anomala della normalità, che alla fine è stata cancellata. BookCity è una manifestazione culturale promossa dal Comune di Milano insieme ad altri enti del territorio che si svolge sul territorio della città ogni anno a novembre.
L’appello al Comune di Milano
Il primo a denunciare l’episodio è stato Gianmaria Radice, consigliere comunale dei Riformisti. «Oggi ho ricevuto una telefonata sconvolgente da una persona che si chiama Valerina Tomirotti, che è incappata in un episodio triste, perché – ha spiegato – alla Fondazione Ambrosianeum veniva presentato un libro ma quel luogo non era accessibile ai disabili e quindi l’evento è stato annullato. Chiaramente chi subisce questo tipo di discriminazione ne soffre molto, ma ne dovremmo soffrire anche noi», ha detto Radice. Il consigliere dei Riformisti ha rivolto quindi un appello al Comune di Milano affinché chieda d’ora in poi una verifica dell’accessibilità agli organizzatori degli eventi che sono patrocinati dall’amministrazione, pena il ritiro del patrocinio.
«Milano corre, ma solo se sei abile»
A commentare l’episodio è anche la stessa Valentina Tomirotti, che sui social ha pubblicato una foto della rampa di scale che portava alla sala dell’evento. «Milano che corre, che produce, che fa, ma solo se sei abile», ha denunciato la giornalista con disabilità in un post pubblicato su Instagram. «Organizzare un evento pubblico in uno spazio inaccessibile – ha aggiunto – è già di per sé una discriminazione. Ma farlo per presentare un libro che denuncia proprio i meccanismi di esclusione della ‘normalità’ è un paradosso crudele, uno schiaffo a tutte le persone con disabilità».