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Emilia-Romagna, se de Pascale migliora due volte i risultati di Bonaccini: l’esultanza (a metà) di Schlein

18 Novembre 2024 - 18:19 Felice Florio
Certamente tutto il Pd incassa la vittoria, ma il risultato consacra il nuovo presidente tra i possibili rivali di Schlein in seno al Nazareno

Non si vedeva da anni il Partito democratico superare il 40% dei consensi in un’elezione. È successo e, come sempre, il merito va condiviso tra il candidato scelto come ariete della tornata e il partito che lo supporta. Michele de Pascale è il nuovo presidente dell’Emilia-Romagna e ha vinto senza appelli possibili della controparte. Succede a Stefano Bonaccini che, nel 2020, aveva agglomerato il 51,42% dei consensi totali. Sempre il presidente del Pd, nel 2014, vinse il suo primo mandato con il 49,05% dei voti. Oggi de Pascale sfiora il 57%, con la lista del Pd al 43%. L’Emilia-Romagna conferma la sua tradizione rossa: è l’ultima Regione rimasta, insieme alla Toscana, a non essere mai stata governata dal centrodestra. I festeggiamenti dureranno qualche giorno. Poi, nel rispetto della tradizione del Nazareno, saranno sostituiti dai ragionamenti sull’impatto che questa vittoria di de Pascale avrà sugli equilibri interni al partito. Con una suggestione che qualcuno ha già sollevato nelle settimane precedenti: potrà ambire, dallo scranno più alto di una delle regioni più importanti, a scalzare Elly Schlein dalla segreteria?

Riuscire, insomma, dove Bonaccini ha fallito nelle primarie del 2023. Considerata l’aspettativa media di vita di un segretario del Pd, non è inverosimile immaginare che lo staff dell’attuale leader un pensiero l’abbia dedicato prima di accordare l’investitura del sindaco di Ravenna. Che, nel suo passato, dopo essere stato un bersaniano, ha sposato il renzismo, per poi supportare la mozione di Bonaccini quando dall’altra parte si è schierata Schlein. A Open risulta l’esistenza di un gentlemen agreement tra la segreteria nazionale e de Pascale per cui, dopo il via libera alla sua candidatura, il 39enne si sia impegnato a non tallonare gli schleiniani sulle dinamiche nazionali del partito. Tutto ciò, va detto, non è emerso durante la passerella che de Pascale, accompagnato dalla stessa Schlein e Bonaccini, ha fatto nel suo comitato elettorale: a due ore dalla chiusura dei seggi, intorno alle cinque del pomeriggio, erano tutti lì a celebrare la vittoria. Prevedibile in partenza, ma con dei numeri che riaccendono le speranze dei riformisti per riprendersi il Nazareno. Numeri che Bonaccini, in due tentativi, non è stato in grado di avvicinare.

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