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Elezioni regionali in Emilia-Romagna e Umbria, la diretta: urne aperte fino alle 15. A Bologna ha votato il 41,86%, a Perugia il 40,6%

18 Novembre 2024 - 12:20 Alba Romano
emilia romagna umbria elezioni regionali live
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Ieri affluenza in calo in entrambe le regioni. Gli appelli dei sindaci: «Andate a votare». I seggi riaperti dalle 7: nel pomeriggio inizierà lo spoglio

11.30 – Schlein vota a Bologna

Elly Schlein vota a Bologna per le regionali in Emilia-Romagna
La segretaria del Pd Elly Schlein durante il voto per le elezioni regionali dell’Emilia-Romagna, nel seggio alla scuola primaria Ercolani, Bologna, 18 novembre 2024 ANSA/ MAX CAVALLARI

La segretaria del Pd Elly Schlein ha votato questa mattina a Bologna per le elezioni regionali dell’Emilia-Romagna. Schlein si è presentata al suo seggio alla scuola primaria Ercolani, in centro, poco dopo le 11.30 e non ha rilasciato dichiarazioni ai giornalisti presenti. Prima di entrare in cabina c’è stato un simpatico scambio con gli scrutatori: «Speriamo che stavolta non si rompa la punta, come per le elezioni Europee», le ha detto il presidente di seggio rievocando l’episodio alle consultazioni di giugno.

Hanno riaperto stamattina lunedì 18 novembre alle 7 i seggi per le elezioni in Emilia-Romagna e Umbria. Chiuderanno alle ore 15. Al termine delle operazioni di voto e di riscontro dei votanti avrà inizio lo scrutinio. Per questo turno elettorale le sezioni sono 4.529 per l’Emilia Romagna in un totale di 330 Comuni e mille sezioni per l’Umbria suddivise in 92 Comuni. In totale gli elettori chiamati al voto nelle due Regioni sono quasi 4,3 milioni. Ieri alle 23 l’affluenza in Emilia-Romagna è stata del 35,77%. Il dato della scorsa tornata per l’affluenza era stato del 67,67%. In Umbria ha votato il 37,79 per cento degli aventi diritto. Un dato notevolmente più basso della consultazione del 2019 quando fu del 64,69. Ma all’epoca le votazioni si svolsero in un solo giorno.

I candidati in Emilia-Romagna

Sia in Emilia-Romagna che in Umbria il centrosinistra schiera un campo larghissimo per sconfiggere la coalizione di centrodestra. In Emilia-Romagna il candidato progressista è il dem Michele De Pascale, sindaco di Ravenna dal 2016. Per la sua candidatura, dopo l’elezione dell’ex presidente Stefano Bonaccini al parlamento europeo, ha messo insieme liste che abbracciano tutto il campo di sinistra e centrosinistra: dal Pd ai Cinque Stelle, da Alleanza verdi e sinistra a +Europa fino ai renziani. A contendergli lo scranno nel palazzo della Regione c’è la candidata di centrodestra Elena Ugolini. Già sottosegretaria all’Istruzione durante il governo Monti, dal 1993 è la preside delle scuole paritarie d’eccellenza Malpighi, a Bologna.

In suo sostegno ci sono Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, con Noi moderati in partenership, Unione di centro, Alternativa popolare, Indipendenza e il Popolo della famiglia, oltre a una civica. Alla corsa elettorale partecipano anche altri due candidati: Federico Serra e Luca Teodori. Il primo è un sindacalista dell’Unione sindacale di base. Ha raccolto il favore di Potere al popolo, Partito comunista italiano e Rifondazione comunista, uniti nella lista comune Emilia-Romagna per la pace, l’ambiente e il lavoro. Teodori è un commerciante ferrarese che in passato, ha dichiarato, ha votato Lega. Si candida con la lista civica “Lealtà, Coerenza, Verità”.

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I candidati in Umbria

In Umbria è una sfida tutta tra donne: per il centrosinistra c’è la sindaca di Assisi, Stefania Proietti, mentre per il centrodestra l’attuale presidente Donatella Tesei tenta la riconferma. Ma a concorrere per la presidenza ci sono altri sette candidati. Il centrosinistra con Proietti proverà a riconquistare la guida della regione dopo la storica sconfitta di cinque anni fa: per 50 anni l’Umbria è stata una roccaforte rossa, prima della presidenza Tesei. Proietti è supportata da Pd, M5s, Avs e dalle liste civiche Umbria domani, Civici umbri, Umbria per la sanità pubblica e da Umbria futura.

Una riedizione, ancora più estesa, del campo largo che venne sconfitto nel 2019. Tesei ha invece il sostegno di Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Noi moderati e Udc e la civica della presidente. Ma ci sarà anche Alternativa popolare di Stefano Bandecchi che in un primo momento si era anche candidato prima di mollare. Gli altri sette candidati in Umbria sono:  Marco Rizzo, con Democrazia Sovrana e Popolare e Alternativa riformista, Fabrizio Pignalberi, con Più Italia sovrana e Quinto polo per l’Italia, Giuseppe Paolone, con Forza del popolo, Martina Leonardi, nella cui Insieme per l’Umbria resistente confluiscono Potere al popolo, Partito comunista italiano e Futura umanità, Moreno Pasquinelli, con il Fronte del dissenso, Elia Francesco Fiorini, con Alternativa per l’Umbria, e Giuseppe Tritto, con un agglomerato di formazioni riunite nella lista Umani insieme liberi.

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L’affluenza nei centri più grandi

L’affluenza bassa si è confermata in entrambe le regioni e nelle principali città anche se le urne rimarranno aperte ancora fino alle 15. In Emilia-Romagna il record di accessi è stato registrato a Bologna dove ha votato il 41,86% degli aventi diritto. A Ravenna ha votato il 37,64%, a Modena il 40,55%, a Reggio nell’Emilia il 36,35%, a Forlì-Cesena il 34,64%, a Ferrara il 36,56%, a Parma il 34,37%, a Piacenza il 33,23%, a Rimini il 31,82%.

Una tendenza simile è stata registrata in Umbria. Come riporta il Corriere dell’Umbria, i dati relativi all’affluenza alle 23 di domenica 17 novembre sono questi: nel comune di Perugia ha votato il 40,6% degli aventi diritto, a Terni il 33,6%, ad Assisi il 41,8%, a Foligno il 37,5%, a Gubbio il 33,4%, a Spoleto il 33,6%, a Città di Castello il 38,40%, a Orvieto il 37,25%.

L’appello dei sindaci: «Andate a votare»

I dati sull’affluenza preoccupano anche i sindaci delle due regioni. L’ultimo appello viene da Roberto Parmeggiani, primo cittadino del Comune di Sasso Marconi (Bologna): «Io sono andato questa mattina e invito chi non lo avesse ancora fatto ad andare», ha scritto su Facebook. Ma nella giornata di ieri, diverse figure politiche dei due territori hanno lanciato appelli ai cittadini per andare a votare: «C’è tempo fino alle 23 di stasera e dalle 7 alle 15 di domani per adempiere a questo dovere civico, che ha bisogno di noi per mantenere viva la sua forza e per ricordarci quale valore ci è messo nelle mani», Michele Guerra sindaco di Parma. «A Bologna votare è un gesto d’amore e di impegno. Facciamolo in tante e tanti per il futuro dell’Emilia-Romagna», Matteo Lepore a Bologna. «Stringiamo le schede elettorali come lettere d’amore», ha scritto Vittoria Ferdinandi sindaca d Perugia.

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