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Cos’è il gas esilarante: effetti e rischi della «droga della risata» assunta dal giovane morto a Lecce

18 Novembre 2024 - 15:25 Antonio Di Noto
gas esilarante
gas esilarante
Il protossido di azoto è il primo anestetico moderno, ma fin dalla sua scoperta viene usato anche come droga ricreativa, con effetti che possono portare alla morte

Il gas esilarante, noto anche con il suo nome scientifico protossido di azoto e – in queste ore – «droga della risata», è un gas incolore, non infiammabile e dall’odore dolciastro. Queste sue caratteristiche lo rendono un buon propellente alimentare, particolarmente comune nella panna montata spray. Mentre la sua capacità di alleviare il dolore lo rende un anestetico difficile da sostituire. Ma da secoli, tra i suoi usi c’è anche quello ricreativo, che è il motivo per cui lo ha assunto un ragazzo di 26 anni ad Alessano, in provincia di Lecce. Durante il suo compleanno Ha inalato il gas, ha accusato un malore ed è morto in pochi minuti prima che potessero arrivare i soccorsi. Ma è comune che ciò accada? Come viene usato il gas esilarante in ambito ricreativo? Quali sono gli effetti collaterali?

Storia del gas esilarante e l’uso in anestesia

Il gas esilarante venne scoperto dal chimico inglese Joseph Priestley nel 1772. Vent’anni dopo, il collega Humphry Davy lo provò su se stesso e alcuni amici, registrando la capacità della sostanza, se inalata, di generare euforia, una sensazione di leggerezza e di attenuare il dolore. Proprietà che oggi sono sfruttate in ambito medico, dove il protossido di azoto è usato come anestetico. È particolarmente utilizzato nelle sale parto, negli studi dentistici e per migliorare l’efficacia di altri anestetici. Il gas esilarante è stato il primo anestetico moderno. Prima di esso, era comune utilizzare cannabis, alcol, ghiaccio e oppiacei.

Effetti del gas esilarante: le feste a base di «droga della risata»

Ma all’alba dell’Ottocento il protossido di azoto era già ampiamente usato come sostanza ricreativa dall’alta società britannica, all’interno della quale era usuale organizzare vere e proprie feste a base di gas esilarante. Già allora il poeta inglese Samuel Taylor Coleridge ne descriveva gli effetti scrivendo che assumere il protossido di azoto è «come tornare da una passeggiata sulla neve in una stanza calda». Secondo quanto riporta Abc, coloro che partecipavano a queste feste percepivano stati di «calma estasi e risate involontarie». Ma c’era chi riportava di sentirsi «come il suono di un arpa». Oltre duecento anni dopo, le sensazioni non sono cambiate.

R. Seymour / Wellcome Collection | Poeti ridono dopo aver assunto gas esilarante

Il gas esilarante in Europa: facile da trovare a basso costo

Secondo quanto rilevato in un rapporto pubblicato all’inizio del 2023 dalla European Union Drugs Agency (Euda), il gas esilarante ha visto un incremento nel proprio uso ricreativo in diversi Paesi europei dal 2010 ad oggi. Dal 2017 è sempre più comune trovarlo nei negozi in grandi quantità. La sua popolarità è presto spiegata: è facile da reperire, costa poco, gli effetti hanno breve durata ed è percepito come una droga relativamente sicura. Tendenzialmente, piccole cartucce contenenti il gas vengono usate per riempire palloncini da cui poi esso viene inalato.

Dove viene usata la «droga della risata»: concerti, feste, locali notturni

«La maggior parte degli utenti inala occasionalmente piccole quantità di protossido di azoto, forse da uno a tre palloncini a sessione, alcune volte all’anno. Sebbene non sia possibile definire un livello di utilizzo sicuro e questo tipo di utilizzo non sia privo di rischi, sembra presentare rischi per la salute limitati rispetto a un utilizzo intensivo. La maggior parte dell’uso del protossido di azoto avviene tra i giovani, compresi gli adolescenti», scrive l’Euda. La «droga della risata» è molto comune alle feste, nei locali notturni e ai concerti.

Rob Brewer / Flickr | Boccette di gas esilarante abbandonate a terra

I rischi del gas esilarante

Gli effetti avversi derivanti dall’uso di piccole quantità includono vertigini, stordimento, disorientamento, mal di testa e una sensazione di formicolio generalizzata. Possono verificarsi anche nausea e svenimento, così come una perdita temporanea di coordinazione ed equilibrio. Alcuni effetti sono dovuti all’ipossia causata da una temporanea mancanza di ossigeno, che può anche causare convulsioni. La maggior parte di essi non si protrae oltre i trenta minuti e si intensifica inalando grandi quantità del gas. L’Euda evidenzia che alcune persone sviluppano una sorta di dipendenza dalla sostanza, che viene usata spesso e in sessioni più lunghe, anche fuori dai contesti più comuni.

La morte per il gas esilarante

L’uso prolungato può provocare seri danni al sistema nervoso. Inizialmente, i sintomi di solito includono parestesia, ovvero sensazioni anomale, tipicamente formicolio o pizzicore, nelle mani, nelle braccia, nelle gambe o nei piedi, e che possono verificarsi anche in altre parti del corpo. Ciò può essere causato da danni ai nervi sensoriali. Il danno può anche coinvolgere i nervi responsabili del controllo dei muscoli, portando a debolezza muscolare, perdita di equilibrio e difficoltà a camminare. Possono essere coinvolti anche il sistema nervoso periferico e quello centrale, in particolare il midollo spinale. Il danno può progredire fino all’incapacità di camminare. Spesso i sintomi sono reversibili, ma sono stati registrati casi di paralisi permanente. I decessi dovuti al protossido di azoto sono rari. Nella maggior parte dei casi, la causa è l’asfissia accidentale dovuta all’inalazione del gas con una maschera o un sacchetto di plastica sulla testa senza ossigeno sufficiente, conclude l’Euda.

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