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Elezioni Emilia-Romagna, de Pascale festeggia: «La nostra terra è ferita, no speculazioni». Chi è il nuovo presidente della Regione

18 Novembre 2024 - 17:43 Felice Florio
A spoglio ancora in corso, il divario con la rivale Ugolini del centrodestra appare incolmabile. Ecco le prime dichiarazioni del neo governatore

Michele de Pascale, Elly Schlein e Stefano Bonaccini sono arrivati, alle 17, al comitato del sindaco di Ravenna. Appena due ore dopo la chiusura dei seggi, il 18 novembre, il nuovo presidente della Regione Emilia-Romagna, la segretaria del Partito democratico e il presidente del Nazareno hanno già chiamato la vittoria: è incolmabile il divario con la sfidante Elena Ugolini, candidata dal centrodestra. «Preoccupa il dato della partecipazione», ricorda de Pascale nelle sue prime dichiarazioni da eletto, «ma sono grato a tutte le forze della coalizione, al centrosinistra unito». Non si esime da rivolgersi alla parte sconfitta, ma guarda già più in alto, a Palazzo Chigi: «Spero di incontrare presto Giorgia Meloni. La nostra terra è ferita, basta speculazioni». Un invito a lavorare insieme per l’Emilia-Romagna, che deve rialzarsi dalle alluvioni che l’hanno colpita e «lasciarsi alle spalle le polemiche dello scontro politico».

Chi è Michele de Pascale

Sindaco di Ravenna dal 2016 e presidente dell’Unione delle province d’Italia dal 2018, de Pascale è annoverato tra i “riformisti” del Pd. Alle primarie dello scorso anno, il primo cittadino ha appoggiato la mozione di Bonaccini. In passato è stato anche un bersaniano, salvo poi aggregarsi ai renziani. Oggi de Pascale ha 39 anni. La sua vita è stata stravolta dopo un grave incidente stradale quando era un 25enne: finì fuori strada con la sua auto procurandosi gravi fratture alla schiena, agli arti inferiori e danni ai polmoni. Resistette in coma per dieci giorni. La scorsa estate ha scalzato i rivali interni ai Dem emiliano-romagnoli e ha ottenuto l’investitura di candidato presidente: ci è riuscito nonostante appartenga a un’altra fazione rispetto a quella della segretaria Schlein. A volerlo fortemente come candidato è stato soprattutto Bonaccini. La segretaria ha incassato comunque il risultato politico per il partito, che supererebbe il 40% dei consensi: «Per il Pd è un grande risultato – ha detto lei – è il segno di dove possiamo arrivare quando lavoriamo in squadra».

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