Russia, Putin aggiorna la dottrina nucleare per minacciare l’Ucraina, gli Usa e la Nato
Il presidente della Russia Vladimir Putin ha approvato un decreto che aggiorna la dottrina nucleare di Mosca. Lo riporta la Tass. Adesso qualsiasi attacco convenzionale alla Russia supportato da una potenza nucleare potrebbe essere considerato un attacco congiunto alla Russia. L’aggiornamento consente a Mosca di usare armi nucleari contro uno Stato non nucleare se supportato da potenze nucleari. La mossa arriva nel millesimo giorno dell’offensiva russa contro l’Ucraina. E dopo che gli Stati Uniti hanno dato a Kiev il permesso di usare missili a lungo raggio per colpire obiettivi militari all’interno della Russia, seppur limitatamente alla regione di confine del Kursk.
Adesso, spiega l’agenzia di stampa Reuters, un attacco con missili convenzionali, droni o altri velivoli potrebbe essere considerato conforme ai criteri dell’aggressione nucleare. Con la nuova dottrina qualsiasi aggressione contro la Russia di uno stato membro di un’alleanza è considerata un’aggressione dell’intera coalizione. E anche qui è facile pensare alla Nato. Solo poche settimane prima delle elezioni presidenziali statunitensi di novembre, Putin aveva ordinato modifiche alla dottrina nucleare per affermare che qualsiasi attacco convenzionale alla Russia supportato da una potenza nucleare potrebbe essere considerato un attacco congiunto alla Russia. La guerra in Ucraina, in corso da due anni e mezzo, ha innescato il più grave scontro tra Russia e Occidente dalla crisi missilistica cubana del 1962, considerata il momento più vicino a una guerra nucleare tra le due superpotenze della Guerra Fredda.