L’appello dell’attrice hard salernitana: «Il mio collega Sherif in carcere in Egitto perché fa porno»
Solo ieri, 19 novembre, l’Egitto è tornato al centro delle cronache italiane con la nuova udienza del processo per la morte del ricercatore italiano Giulio Regeni, torturato e ucciso. Ma l’Egitto ritorna nella denuncia della giornalista professionista e attrice hard Mariagiovanna Ferrante che al Corriere racconta dell’arresto del collega egiziano, con cittadinanza italiana, Sherif Elanain: «Sbattuto in cella perché ha girato film porno».
La denuncia di Ferrante
Ferrante, di origini salernitane e sui siti hard conosciuta come Mary Rider, raccoglie le testimonianze della madre e della moglie di Sherif che online si fa chiamare Sheri Taliani e ha anche una laurea in turismo. Dell’egiziano di 44 anni non si hanno più notizie: «Da dieci giorni non si hanno più notizie di lui. L’ultima volta che è stato visto era il 10 novembre, il giorno dopo il suo arresto a Il Cairo. Ha incontrato la madre, Loriana, per pochissimi minuti, era visibilmente scosso e molto preoccupato. Le ha detto, in italiano per non farsi capire dai carcerieri, che dormiva in una cella insieme a tantissime altre persone e che aveva le allucinazioni. Teme che lo stiano drogando e che lo possano uccidere», racconta Ferrante.
Il rientro in Egitto
La paura della famiglia dell’attore porno e della amica e collega è che le autorità egiziane vogliano istigare una reazione nel 44enne così da avere un pretesto per torturarlo. Le ultime notizie che Ferrante ha di lui provengono dalla madre dell’uomo che era partita con lui e con la moglie per l’Egitto: «Ha da firmare alcuni atti per la vendita di proprietà di famiglia. Non va con piacere nella nazione in cui è nato perché qui si sente in pericolo, alcuni anni fa, mi ha raccontato, fu anche minacciato per il suo stile di vita», spiega Ferrante. L’amica spiega quale sia la considerazione nel Paese africano di un attore hard: «D’altra parte un attore porno in Egitto non passa inosservato, è una novità assoluta». Ferrante poi riepiloga i fatti: «Arrivato all’aeroporto de Il Cairo, Sherif viene fermato per un controllo. Esibisce il passaporto italiano che viene passato ai terminali. A questo punto gli chiedono anche il passaporto egiziano. Appena lo mostra, gli fanno cenno di seguire le forze dell’ordine. Senza dare alcuna spiegazione».
L’incontro tra il console e la madre di Sherif
La madre di Sherif, Doriana, nella giornata di ieri ha incontrato il console italiano in Egitto che ha confermato che il figlio è vivo ed è detenuto in carcere. «Tramite il consolato Doriana ha anche inviato una richiesta al ministero degli Interni egiziano per avere l’autorizzazione a vedere il figlio. È disperata, mi ha scritto: speriamo di fare in tempo», racconta Ferrante.
L’ipotesi dell’arresto per i film hard
«Sherif non è impegnato politicamente, è essenzialmente ateo e considera le guerre di religione una rovina per l’umanità. È schierato pro-Israele ma nello stesso tempo non riesce ad identificarsi in un popolo», ha spiegato il marito della giornalista anche lui attore hard, Enrico D’Avascio. L’unica ipotesi che sembrerebbe restare sul tavolo è quindi l’attività come attore porno che è comunque ferma al 2021. Ma queste produzioni venivano sfruttate da Sherif per denunciare problemi sociali e violazioni di diritti civili: «Uno dei film hard da lui anche autoprodotto s’intitola The Angels è del 2017 ed è la storia di un agente della Cia che salva una ragazza che era stata sequestrata, sullo sfondo del conflitto israelo-palestinese».
In copertina: Una foto di Mariagiovanna Ferrante, Mary Rider, tratta dal suo profilo Instagram