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Lega del Filo d’Oro compie 60 anni: «Ogni traguardo è uno slancio verso il futuro»

20 Novembre 2024 - 15:43 Claudia Torrisi
Un anniversario celebrato al Teatro Abàrico di Roma insieme ai testimonial che hanno affiancato il lavoro della fondazione dedicata alle persone con sordocecità e pluridisabilità psicosensoriale

«Ci si sente meno soli, è una grande famiglia». È così che Paola, mamma di Nicola, un bambino di sei anni con gravi disabilità motorie e visive dalla nascita, definisce la Lega del Filo d’Oro, organizzazione punto di riferimento per le persone con sordocecità e pluridisabilità psicosensoriale in Italia che quest’anno compie sessant’anni. Un anniversario importante, celebrato con un evento al Teatro Abàrico di Roma, insieme ai testimonial che hanno affiancato il lavoro di questi anni, Renzo Arbore e Neri Marcorè, ai sostenitori e alle famiglie delle persone assistite.

Un’occasione per ripercorrere la storia della Lega del Filo d’Oro e presentare la nuova campagna «60 anni non si festeggiano, si fanno. Insieme», firmata dall’agenzia Arkage e dedicata all’impegno dei sostenitori dell’Ente. Lo spot, on air dal 24 novembre, si apre con Arbore che sfoglia un album dei ricordi: tra le pagine, si alternano le storie di tre sostenitori in visita al Centro Nazionale di Osimo, guidati da Marcorè alla scoperta dell’impatto concreto del loro supporto. Per il presidente di Lega del Filo d’Oro, Rossano Bartoli, l’impegno al fianco delle persone sordocieche e delle loro famiglie è stato reso possibile «principalmente grazie ai nostri sostenitori, che scelgono di condividere con noi una missione che va oltre l’assistenza: è un progetto di dignità, inclusione e speranza».

Una crescita capillare

In questi sessant’anni di attività al fianco di chi non vede e non sente, la Lega del Filo d’Oro è cresciuta in maniera capillare sul territorio, fino a essere presente oggi in undici regioni italiane con Centri Residenziali, Centri Diurni, Servizi e Sedi Territoriali. Negli ultimi vent’anni, il numero di utenti seguiti è triplicato: oltre 1.200 persone hanno beneficiato di uno o più servizi (interventi diagnostici, educativo-riabilitativi e socio-educativi), raggiungendo nel 2023 il numero più alto mai registrato.
Tra questi c’è Nicola, che ha trascorso un periodo nel centro di Osimo, nelle Marche. «Nicola è uscito da lì cresciuto. Ora sa contare, riconosce le forme. Abbiamo un programma da seguire a casa e ora tutti insieme ci impegniamo per fargli ottenere quella piccola autonomia a cui può arrivare nonostante i problemi», racconta Paola, la mamma. «Alla Lega del Filo d’Oro abbiamo capito cosa vuol dire trovare la potenzialità in bambini che la maggior parte delle persone riterrebbe senza futuro. E invece alla Lega credono in tutti i bambini». Per il presidente Bartoli, infatti, l’approccio è quello di «non soffermarsi su quello che la bambina o il bambino non può fare ma su quello che può fare».

L’importanza dei sostenitori

«Da quando ho iniziato a frequentare il centro di Lesmo, vicino a dove abito, ho visto con i miei occhi tutto l’amore e l’impegno che c’è dietro ogni sorriso. Oggi posso dire che contribuire è una delle scelte di cui sono più orgoglioso nella vita», dice visibilmente commosso Ambrogio, sostenitore storico della Lega del Filo d’Oro. «Ne avevo sentito parlare per la prima volta anni fa, mi trovavo nelle Marche per lavoro. Sono stato talmente colpito che ho iniziato a fare delle piccole donazioni in modo anonimo. Mia moglie mi ha affiancato, ora sosteniamo la Lega insieme». Nel corso del 2023, le donazioni dei sostenitori privati hanno contribuito alla copertura dell’85% delle spese sostenute dall’Ente. Complessivamente, la raccolta fondi nel 2023 è aumentata del 24% rispetto all’anno precedente. Con queste donazioni, Lega del Filo d’Oro riesce a dedicare fino a 2,4 dipendenti per ogni ospite. Ma, aggiunge il presidente Bartoli, ogni traguardo raggiunto, “non è un punto d’arrivo ma uno slancio verso il futuro».

Renzo Arbore: «Per me un privilegio fare parte di questa famiglia»

All’evento a Roma erano presenti anche i testimonial storici delle campagne di Lega del Filo d’Oro, Renzo Arbore e Neri Marcorè. «Sessant’anni sono una prova di dedizione e tenacia, ma anche di una visione condivisa da tante persone che, con la loro generosità, hanno permesso alla Lega del Filo d’Oro di diventare una luce per chi non vede e non sente. Per me è un privilegio essere parte di questa famiglia, perché ciò che rende speciale la Lega del Filo d’Oro è la sua capacità di connettere le persone e trasformare i contributi in sogni tangibili», afferma Arbore, impegnato con la Lega dal 1989.
Marcorè, unitosi nel 2014, racconta che la Lega del Filo d’Oro gli ha «insegnato a guardare e ascoltare oltre, a credere che la solidarietà possa davvero cambiare il destino delle persone». La nuova campagna, aggiunge, «è un messaggio di fiducia e di vicinanza, ma anche una testimonianza di quanto il supporto dei nostri sostenitori sia fondamentale. Spero che sempre più persone decidano di unirsi a noi, perché solo insieme possiamo davvero fare la differenza».

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Il manifesto delle persone sordocieche e i passi da compiere

Il presidente Bartoli ricorda che le persone raggiunte in questi anni «sono una piccola parte di quelle che hanno bisogno di essere aiutate. Servono fatti concreti, servizi veri».
La Fondazione a marzo ha presentato alla Camera dei Deputati il Manifesto delle Persone Sordocieche per chiedere alle Istituzioni un maggior impegno affinché ogni persona sordocieca venga riconosciuta e sostenuta, con accesso a cure, interpreti e strumenti che possano davvero fare la differenza nella vita di tutti i giorni. Per la Lega, infatti, «l’inclusione scolastica, la mobilità autonoma, la possibilità di lavorare e di abitare in spazi pensati per le esigenze specifiche di chi non vede e non sente non sono solo diritti, ma passi fondamentali verso una società in cui nessuno resti indietro. Creare un mondo più accessibile, anche nei luoghi di sport e cultura, significa abbracciare la diversità e abbattere ogni barriera».

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