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Segretaria uccisa nell’ufficio di lavoro, svolta nel caso di Nada Cella dopo 28 anni: tre imputati a processo

20 Novembre 2024 - 21:24 Ugo Milano
I giudici della Corte d’Appello di Genova hanno accolto il ricorso della Procura contro il precedente proscioglimento di Cecere, Soracco e Bacchioni

Dopo 28 anni, il caso dell’omicidio di Nada Cella, la giovane segretaria uccisa nel 1996 nello studio del commercialista Marco Soracco a Chiavari, avrà un processo. I giudici della Corte d’Appello di Genova hanno accolto il ricorso della Procura contro il precedente proscioglimento di Anna Lucia Cecere, ex insegnante accusata dell’omicidio, di Soracco e sua madre Marisa Bacchioni, entrambi indagati per favoreggiamento. I fatti risalgono a quasi una trentina di anni fa, quando la giovane 25enne è stata colpita mortalmente dieci volte da un oggetto appuntito. All’epoca, erano stati il commercialista Soracco e sua madre a segnalare il ritrovamento ai soccorsi, ipotizzando un ictus, ma le ferite sul corpo della vittima rivelarono invece un’aggressione brutale.

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La mamma di Nada Cella, Silvana Smaniotto con una parente, al suo arrivo al palazzo di Giustizia, per l’udienza preliminare per riaprire il caso per l’omicidio di 28 anni fa, c’è un’indagata Annalucia Cecere che ai tempi dell’omicidio viveva a Chiavari. Genova, 15 febbraio 2024. ANSA/LUCA ZENNARO

Le indagini

Sulla base delle ricostruzioni, gli investigatori avevano concluso che Nada probabilmente conosceva il suo assassino e che quest’ultimo aveva agito con sicurezza all’interno dello studio. Le prime indagini si erano, infatti, concentrate su Marco Soracco e, in un secondo momento, su Anna Lucia Cecere che, secondo alcune ipotesi, puntava a lavorare nello studio proprio al posto di Nada. Il caso, però, non è mai arrivato a un processo ed è rimasto irrisolto per anni. Tre anni fa, una nuova inchiesta ha riaperto il caso, portando a ulteriori accertamenti che hanno ora condotto alla decisione di rinviare gli imputati a giudizio. Pur rispettando la decisione, gli avvocati degli imputati hanno ribadito la loro convinzione nell’innocenza dei loro assistiti. Il processo si svolgerà davanti alla Corte d’Assise, dove si discuteranno le prove e le nuove risultanze spuntate fuori con la riapertura delle indagini.

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