«Fai schifo, dimettiti», le scritte al ministero contro Valditara. L’ira di Meloni: «Intimidazioni inaccettabili»
«104 morte di Stato, non è l’immigrazione ma la vostra educazione». E ancora: «Valditara fai schifo, non può patriarcare per sempre, dimettiti». Sono alcune delle scritte apparse sui muri della facciata del ministero dell’Istruzione e del Merito a Roma e rivolte al ministro leghista Giuseppe Valditara. Le scritte offensive arrivano dopo le dichiarazioni rilasciate dal responsabile del Mim durante la presentazione alla Camera della Fondazione Giulia Cecchettin, in cui aveva accennato a un presunto legame tra l’incremento delle violenze e l’immigrazione irregolare. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha condannato il gesto definendolo su X (ex Twitter) come un atto «vile e inaccettabile» ed esprimendo solidarietà a Valditara per le «intimidazioni» subite.
Roccella: «La cultura del rispetto parte dalle opinioni»
Anche la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella, è intervenuta con una nota, ribadendo che «la cultura del rispetto che noi vogliamo e che promuoviamo a tutti i livelli parte da qui: dal rispetto per le opinioni e per le libertà degli altri. Le scritte contro il ministro Valditara comparse sulla facciata del ministero dell’Istruzione sono il contrario di tutto questo». E ha concluso: «Non si può brandire l’educazione al rispetto come slogan per poi contraddirla nei fatti. A Valditara la mia solidarietà».
Salvini: «Minacce vigliacche»
Parole simili anche dal ministro dei Trasporti e vicepremier Matteo Salvini: «Scritte vergognose e intimidatorie. Avanti tutta, senza paura di vigliacche minacce da parte di anarchici e violenti». Il ministro Valditara, al centro delle polemiche, ha cercato in queste ore di chiarire le sue precedenti dichiarazioni, respingendo le accuse di aver generalizzato sull’immigrazione. «C’è un aumento preoccupante delle violenze sessuali. E che cosa ho detto? Che a queste violenze sessuali contribuisce anche, è importante l’anche, la marginalità e la devianza conseguenti a un’immigrazione irregolare», ha affermato, accusando di essere stato oggetto di strumentalizzazioni.