Perché la Russia cambia la dottrina nucleare dopo la decisione di Biden sui missili: «Lo choc di un uomo anziano che lascerà l’incarico»
«Uno choc sconsiderato da parte di un uomo anziano che presto lascerà l’incarico. Probabilmente la decisione è stata presa dai suoi consiglieri falchi». Così Jeffrey Sachs, direttore del centro per lo sviluppo sostenibile della Columbia University, definisce la scelta di Joe Biden di permettere agli ucraini di colpire con le armi Usa in territorio russo. Una decisione che ha portato ieri la Russia di Vladimir Putin a cambiare la sua dottrina nucleare. Sachs, che parla oggi con il Fatto Quotidiano, dice che invece Donald Trump «cambierà direzione all’Ucraina e sarà in grado di farlo». Perché «avrà l’opinione pubblica dalla sua parte». Intanto l’annuncio atomico dello Zar servirà a due obiettivi nei piani di Mosca. Far leva sull’ansia dell’Occidente per un attacco e infiammare la propaganda interna.
La dottrina nucleare
L’annuncio delle modifiche alla dottrina nucleare risale alla scorsa primavera. Si tratta della terza riscrittura in 14 anni, dopo le modifiche del 2010 e del 2020. Sette pagine con la premessa che la Russia «considera l’arma nucleare una misura estrema e obbligata». Ma «in seguito all’insorgere di pericoli e rischi militari» ora la Russia potrà usare le armi nucleari in seguito a una «minaccia critica» nei confronti dello Stato. E non cambierà più nulla se l’aggressore ha o non ha il nucleare: se uno stato non-nucleare lancia un attacco insieme a uno che ha la bomba, la Russia risponderà.
Da oggi in Russia sarà possibile trovarsi in stato d’allerta nucleare anche se si svolgono manovre militari ai suoi confini. «L’uso dei missili può essere ora qualificato come aggressione dei Paesi del blocco Nato contro la Russia. Questa è già la Terza Guerra Mondiale. Forse il vecchio Biden ha deciso davvero di lasciare la vita in bella maniera portandosi dietro una buona parte dell’umanità», ha detto Dmitry Medvedev.
La Terza Guerra Mondiale
È certamente un caso che il linguaggio usato da Medvedev sia identico a quello di Donald Trump jr per accusare Biden. Ma la minaccia di Terza Guerra Mondiale rimane quella che può fare più impressione sulle opinioni pubbliche occidentali. Sachs è l’autore del video pubblicato nei giorni scorsi da Elon Musk sul coinvolgimento di Usa e Nato nella guerra in Ucraina. E oggi pensa che la decisione di Biden sia stata presa anche per mettere in difficoltà Trump. Che però secondo lui può incidere già ora con le nomine. «La più importante è quella di Tulsi Gabbard. Se reggesse sarebbe di enorme importanza. Il Deep State sta combattendo duramente contro di lei».
Tulsi Gabbard e il Deep State
Gabbard è stata nominata a capo dell’intelligence. Da parlamentare democratica è sempre stata anti-guerra e nel 2016 ha sostenuto Bernie Sanders contro Hillary Clinton. Poi l’addio al partito nel 2022, perché «sotto il controllo di una cricca elitaria di guerrafondai». Secondo il New York Times la sua nomina è «una strada che porta a Putin» e che mette a rischio le fonti dell’intelligence Usa.