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Sciopero medici e infermieri, le voci dalla piazza: «La situazione per noi può solo peggiorare» – Il video

20 Novembre 2024 - 18:35 Camilla Canale
A manifestare ci sono anche tanti specializzandi e neospecialisti che lamentano carichi di lavoro eccessivi, turni usuranti e retribuzione inadeguata. Abbiamo raccolto le loro voci

Mille camici bianchi sono scesi in piazza sotto la pioggia a Roma, in piazza Santi Apostoli, per protestare contro la manovra del governo Meloni, giudicata lontana dalle necessità della sanità pubblica. Uno sciopero di 24 ore, proclamato da Anaao Assomed, Cimo-Fesmed e Nursing Up, a cui hanno aderito – secondo gli stessi sindacati – l’85% di medici, dirigenti, infermieri e professionisti sanitari. 

Oltre il 50% dei medici della Lombardia lascerebbe il lavoro

«La sostenibilità del sistema sanitario è ciò che interessa alle persone, il finanziamento per quanto aumentato non è sufficiente. Ne è consapevole lo stesso ministro Schillaci che aveva chiesto 7 miliardi e ne ha ricevuto uno». Così racconta Stefano Magnoni, segretario regionale di Anaao Assomed Lombardia, in viaggio da Milano per Roma, insieme ad altri 40 medici ed operatori sanitari. Dal 2009, ad eccezione dell’emergenza Covid, il sistema sanitario vive una riduzione degli investimenti rispetto alla ricchezza prodotta dal Paese. «Abbiamo realizzato uno studio che sarà divulgato prossimamente – prosegue Magnoni – che evidenzia che più del 50% dei medici della Lombardia se potesse abbandonerebbe la professione: cambierebbe mestiere o lascerebbe il lavoro. Tra le cause: i carichi di lavoro e la cattiva gestione dei percorsi di carriera. Un malcontento vissuto sia da quelli con maggiore esperienza che dai più giovani».

A manifestare ci sono, numerosi, specializzandi e neospecialisti che lamentano carichi di lavoro eccessivi, turni usuranti e retribuzione inadeguata. Filippo Rolla, medico specialista, in viaggio per Roma, racconta: «Mi sono specializzato il 4 di novembre in medicina interna, una branca medica a bassa intensità di cura, sulla base di legislazioni vecchie di 30 anni. Ma la realtà è diversa: un medico deve gestire dagli 8 ai 16 pazienti, con un’altissima intensità di cura, con turni di notte. Una situazione lavorativa che non sono disposto ad accettare ed è per questo che ho deciso di lasciare questa specialità, anche perché la Manovra prevede ulteriori tagli alla Sanità. La situazione può solo che peggiorare».

Slogan di rabbia al governo: Dimissioni di massa se lo sciopero non basta”

In piazza Santi Apostoli, medici e infermieri sono arrivati da tutta Italia, facendo saltare 1,2 milioni di prestazioni. Dal palco si levano slogan di rabbia per chiedere al governo «rispetto e dignità» e minacciando di arrivare a «dimissioni di massa se lo sciopero non basta». Sono quattro le richieste dal segretario Anaao Pierino Di Silverio: «Riforme, risorse, sicurezza e formazione».

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