La vittima del terrorismo che accusa lo scrittore: «Ha rubato la mia storia per il suo libro»
Kamel Daoud, scrittore di nazionalità franco algerina, vive in esilio a Parigi. La sua colpa è di aver criticato gli islamisti e il regime di Algeri. Ha scritto un romanzo che si chiama Houris e racconta di una giovane donna sopravvissuta al massacro del suo villaggio compiuto dagli islamisti quando era bambina. E ha vinto il prix Goncourt. Ma ora proprio quel libro è alla sbarra. Perché una donna di 31 anni, Saâda Arbane, lo accusa di averle “rubato” la storia. In Algeria è illegale scrivere o parlare del «decennio nero» della guerra civile (1992-2002). La protagonista del racconto si chiama Aube. Nella storia gli islamisti provano a sgozzarla, lei riesce a rimanere in vita ma rimane muta. Esattamente la stessa storia che Saâda ha raccontato al canale algerino One Tv.
La storia e il libro
Saâda Arbane ha rilasciato l’intervista con un filo di voce e un apparecchio sul collo. Quando aveva sei anni viveva in un villaggio isolato tra Tiaret e Djelfa. Gli islamisti le hanno tagliato le corde vocali nel tentativo di sgozzarla. E lei negli ultimi 25 anni (ora ne ha 31) ha raccontato la storia soltanto a una psichiatra nell’ambito di una terapia psicologica. La dottoressa si chiama Aicha Dehdouh ed è la seconda moglie di Daoud. «Tre anni fa sono stata invitata dalla signora Daoud a prendere un caffè a casa loro nel quartiere Hasnaoui, a Orano», ha raccontato la ragazza. «Kamel Daoud mi ha chiesto se poteva raccontare la mia storia in un romanzo, ma ho rifiutato». Ma a quanto pare lo scrittore è andato avanti lo stesso: «Sono tutti i miei dettagli. La cannula, l’interruzione di gravidanza, la parrucchiera, il liceo Lofti, la relazione con mia madre».
L’operazione
Nel libro c’è anche il racconto dell’operazione che Saâda avrebbe dovuto effettuare in Francia per riavere in parte la voce. Così come la pensione che riceve in qualità di vittima del terrorismo. La ragazza sostiene che i coniugi le abbiano offerto di collaborare alla sceneggiatura del film che verrà tratto dall’opera, per partecipare così ai profitti. Ma lei ha rifiutato e ha presentato due denunce. Una contro Aicha Dehdouh, che avrebbe violato il segreto professionale. L’altra contro lo scrittore per violazione della legge sulla riconciliazione nazionale. La assiste l’avvocata Fatima Benbraham. Daoud è diventato famoso per le cronache su Le Quotidien d’Oran. E ha perso la sua popolarità dopo l’ostilità dimostrata all’Hirak, il movimento di protesta dei giovani contro il regime. Ha anche rifiutato di sostenere i prigionieri politici. E Houris non è stato neppure distribuito in Algeria.