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Nuovo codice della strada, le norme contestate da esperti e chi va in bici: «Meno piste ciclabili e troppa velocità per le auto»

21 Novembre 2024 - 14:54 Antonio Di Noto
nuovo codice strada piste ciclabili velocità, milano corsie ciclabili
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A fare le spese del nuovo testo approvato dal Parlamento sono tutti gli "utenti deboli", spiega a Open l'urbanista Matteo Dondè. Tra le misure più criticate anche quelle sulle multe «non cumulabili»

«Stop al codice della strage». Questo è quello che si leggeva sugli striscioni mostrati da chi davanti al Senato protestava contro l’approvazione del nuovo codice della strada, avvenuta ieri, 20 novembre. Le manifestazioni di attivisti e familiari di vittime della strada mettono in luce alcuni aspetti del nuovo testo che sono contrari a quanto gli esperti sostengono da tempo: uno dei modi migliori di ridurre il numero delle vittime della strada è ridurre la velocità dei veicoli, soprattutto i più pesanti: automobili furgoni e camion, poiché sono questi che con la loro mole possono uccidere le persone.

I danni della velocità eccessiva e il nuovo codice della strada

Secondo quanto si legge nelle statistiche Istat riferite al 2023, la prima causa di incidente sulle strade urbane italiane è il mancato rispetto delle regole di precedenza o semaforiche (15,4%), seguita dalla guida distratta e dalla velocità. I tre gruppi costituiscono complessivamente il 36,5% degli scontri stradali. I benefici di una riduzione della velocità sulle strade sono evidenti nell’esperienza di Bologna. A sei mesi dall’introduzione del limite massimo 30 km/h gli incidenti stradali sono diminuiti dell’11%, i feriti del 10%. Ancor più significativamente sono diminuiti del 38% gli ingressi in pronto soccorso in codice rosso e i decessi (del 33%).

L’esperto Matteo Dondè: «Il nuovo codice della strada è fatto sulla pelle delle persone»

A contestualizzare questi dati è l’architetto e urbanista esperto di mobilità sostenibile Matteo Dondè: «La velocità è un’aggravante degli incidenti. Se mi distraggo a 30 km/h non o a 80 km/h fa molta differenza». Dondè fa notare che mentre a Bologna le vittime scendevano del 33%, negli stessi sei mesi in Italia sono aumentate del 7,9%. Non usa mezzi termini per definire un «testo fatto con ideologia senza guardare i numeri». «Stiamo facendo un codice della strada sulla pelle delle persone. È imbarazzante», commenta a Open. E aggiunge: «È giusto punire chi guida in stato di ebrezza o sotto l’effetto di sostanze, ma bisogna ricordarsi che gli incidenti dovuti a queste alterazioni sono solo il 5%. È giusto sospendere la patente a chi ha meno di 20 punti e commette una violazione, ma solo il 2% delle patenti sono sotto questa soglia». La soluzione? «Viene da un altro Paese che recentemente ha riformato il proprio CdS: la Spagna. Nel 2021, Madrid ha introdotto il limite di 30 km/h su tutte le strade urbane: oggi hanno 34 morti per milione di abitanti, in Italia sono 54», conclude l’esperto.

Meno multe per chi supera i limiti di velocità

Chi protesta evidenzia che il nuovo codice non contiene norme che riducano la velocità dei mezzi a motore. Anzi, sebbene vengano comunque previste multe più salate per gli eccessi di velocità, alcune misure nel testo sembrano quasi incentivare le infrazioni. Ad esempio, nel caso in cui nel corso di un’ora si prendano più multe nello stesso tratto stradale di competenza dello stesso ente, si paga una sola sanzione per eccesso di velocità: quella più grave aumentata di un terzo. Un principio simile si applica alle multe per chi invade le Ztl: verrà comminata una sola sanzione a chi entra più volte in una zona a traffico limitato nella stessa giornata.

Le piste ciclabili nel nuovo codice della strada

Inoltre, il nuovo codice della strada rende più difficile realizzare una serie di interventi il cui obiettivo è incrementare la sicurezza degli utenti deboli, in particolare di chi si sposta in bicicletta. Così, le case avanzate, ovvero gli spazi che in alcune strade vengono dedicati ai ciclisti davanti alla linea d’arresto delle auto prima del semaforo, in modo da migliorare la sicurezza in partenza, potranno essere realizzate solo nelle strade con un’unica corsia per senso di marcia e contraddistinte dalla presenza «strutturale» di una pista o corsia ciclabile. 

Le bici contromano nel nuovo codice della strada

Le corsie ciclabili, quelle solo dipinte per terra, non potranno più essere realizzate senza l’approvazione di un nuovo regolamento del ministero dei Trasporti. La loro esistenza sarà vincolata all’impossibilità determinata da Roma di costruire piste ciclabili protette con una barriera fisica, un tipo di infrastruttura che richiede maggiori studi e investimenti, più difficile da smantellare in caso di errori, la cui approvazione, non essendo più prerogativa dei comuni, diventerà più lunga. Lo stesso vale per i doppi sensi ciclabili che permettono a chi va in bici di andare “contromano” in una porzione separata di strada a senso unico per i mezzi a motore; e per le Ztl. Anch’esse dovranno essere approvate dal ministero e non solo dai Comuni. Infine, l’obbligo di distanziarsi di 1,5 metri dal ciclista che si sorpassa viene edulcorato da un «ove le condizioni della strada lo consentano».

Le strade ciclabili

Infine, come riporta Fabrizio Fasanella su Linkiesta, il nuovo codice della strada introduce il divieto dare visibilità alle strade urbane ciclabili – quelle dove la precedenza è data a chi si muove in bici prima che agli altri utenti – tramite segnaletica orizzontale. In sostanza si limita la possibilità di dipingere sull’asfalto simboli di biciclette o il limite di velocità fissato a 30 all’ora.

La petizione contro il nuovo codice della strada

I comitati hanno promosso una petizione, già oltre le 10 mila firme, per chiedere che, nella parte del decreto che delega al governo la scrittura di nuove norme in materia di motorizzazione e circolazione stradale, vengano considerate le istanze contro le misure ritenute incongruenti con l’obiettivo di riduzione delle vittime e degli incidenti. Molte di queste, nel corso dell’iter parlamentare sono state portate in aula dalle opposizioni in forma di emendamenti che la maggioranza ha rifiutato compatta.

In copertina: ANSA/MATTEO CORNER / La corsia ciclabile all’incrocio tra corso Monforte e via Visconti di Modrone, Milano, 9 Ottobre 2023. Un tipo di infrastruttura che il nuovo codice della strada rende più difficile realizzare.

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