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Sanremo 2025, più di 24 canzoni in gara e duetti tra gli artisti. Carlo Conti si sbottona: «Per sceglierli non ci dormo la notte»

21 Novembre 2024 - 15:19 Gabriele Fazio
Carlo Conti presenta il suo Sanremo
Carlo Conti presenta il suo Sanremo
«Non guardo confronti, lo share è passato, Sanremo parte da zero. Anche perché lo share cambia dal primo gennaio e non sarà paragonabile», ha detto il futuro conduttore parlando di Amadeus

Come ormai da tradizione Il Sanremo che verrà, panel presentato da FIMI in collaborazione con PMI, rappresenta una delle tappe fondamentali che portano pubblico ed addetti ai lavori alle porte del Festival di Sanremo 2025. Quest’anno protagonista chiaramente Carlo Conti, che torna alla guida della kermesse dopo il felicissimo quinquennio dei record di Amadeus. A questo proposito, il conduttore toscano, già al timone del Festival nel triennio 2015-2017, ci tiene a mettere le cose in chiaro: «Non guardo confronti, lo share è passato, Sanremo parte da zero, anche perché lo share cambia dal primo gennaio e non sarà paragonabile, lo facciamo inoltre nella serata delle partite e per di più dal primo gennaio raddoppieranno anche il numero di copie per dischi oro e platino. Quindi non si potrà scrivere “questo batte quello”, cose assurde e superate, la cosa più importante è regalare belle canzoni agli italiani, poi, punto più o punto meno, alla mia veneranda età è una questione che ho superato». Il conduttore toscano tra l’altro aggiunge di aver sentito sia Amadeus sia Fiorello, con i quali, svela, si vogliono molto bene e «non esiste alcun tipo di rivalità. Veniamo dallo stesso periodo storico, siamo cresciuti tutti in radio, a pane e musica, abbiamo avuto le nostre soddisfazioni, le nostre porte chiuse, gli alti e bassi e siamo ancora qua, fa parte della vita».

Oltre 24 canzoni, la serata cover fuori dalla gara

Le canzoni al centro del Festival di Sanremo, una promessa regolarmente formulata da ogni direttore artistico come se fosse una novità: «Questa è la bistecca che metti sul piatto, il resto è contorno, se la bistecca non è buona il festival non funziona». La notizia di giornata però riguarda il numero di brani in gara: Conti, una volta assunto l’incarico di conduttore e direttore artistico, aveva annunciato una riduzione rispetto la cifra folle raggiunta da Amadeus di 30 brani. Se molti, specie in sala stampa, si auguravano una netta diminuzione dei big sul palco dell’Ariston, saranno in molti a rimanere delusi, perché Conti ha annunciato che dovrà violare il limite che si era imposto di 24 brani in gara. «Non ne potrò mettere 40 perché poi deve iniziare il dopofestival e non posso andare oltre» dice scherzando e tradendo poi una certa e fisiologica indecisione riguardo la scelta finale: «È un periodo in cui non riesco a dormire la notte, magari sento un ritornello di una canzone messa da parte mentre dormo e forse, dico, ho sbagliato a metterla da parte. Questo è il momento più difficile che sento con maggiore responsabilità. Per me è la cosa più importante: il resto è fumo arrosto, contano le canzoni».

Il duetto tra artisti in gara

Alcune tra l’altro, prosegue a spiegare il conduttore di Sanremo 2025, se scartate quest’anno, qualora rimanessero inedite (cosa che in realtà non succede quasi mai), potrebbero essere ripescate l’anno prossimo. Ma della prossima edizione – nonostante si sappia già che, da contratto, sarà nuovamente affidata a lui – non ne vuole parlare: «Intanto pensiamo a questo, che è già un bel problema da risolvere, poi penseremo al prossimo». La vera novità, dovuta proprio all’aumento del numero di brani rispetto le previsioni (Conti non lo dice ma lo lascia chiaramente intendere) è che i big in gara potranno decidere di duettare tra di loro. Le scelte di Conti, dunque, che saranno comunicate il primo dicembre durante l’edizione delle 13:30 del Tg1 (altra innovazione portata da Amadeus) potrebbero risultare più decisive del previsto. Vedremo quanto spazio concederà Conti allo show televisivo, ai nomi che portano punti di share o coinvolgimento “coatto” del famigerato target dei ragazzi, allergico alla programmazione Rai, e quanto alla musica autentica e lontana dalle luci stroboscopiche degli studi televisivi.

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