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Silvia Cestaro, la consigliera leghista e gli abusi: «Avevo 15 anni, non era uno straniero ma abitava in paese»

silvia cestaro consigliera lega abusi sessuali
silvia cestaro consigliera lega abusi sessuali
Il racconto: «Uno straniero è il primo che finisce sui giornali, ma quanti casi restano sommersi?

La consigliera regionale della lista di Luca Zaia Silvia Cestaro, 51 anni, di Selva di Cadore (Belluno), ha confessato in Aula di aver subito abusi sessuali. E oggi in una serie di interviste racconta i dettagli di ciò che le è accaduto. E anche per dire che «Giuseppe Valditara sbaglia. Non è colpa solo degli immigrati. Nel mio caso era uno del paese». Mentre Filippo Turetta «è un ragazzo padovano di buona famiglia. Invito tutti a rivedere lo stereotipo del cattivo. Il male può arrivare da qualsiasi parte». Come quello che è successo a lei: «Sono passati tanti anni, non provo odio. È un fatto che mi ha segnata dentro ma ho superato tutto. Queste devono essere battaglie di tutti, non solo di una parte politica. E anche il mio partito, la Lega, condivide questi obiettivi».

15 anni

Cestaro racconta a Repubblica per sommi capi il suo caso: «Avevo 15 anni e, appunto, non era uno straniero. Si pensa sempre che la violenza possa arrivare da un uomo straniero che vive sulla strada, ma è uno stereotipo. Uno straniero è il primo che finisce sui giornali, ma quanti casi restano sommersi?». E ancora: «Non faceva parte della mia cerchia familiare. Posso dire che abitava in paese e frequentava casa mia. Non lo sapevano i miei figli e nemmeno mio padre. L’ho fatto per lanciare un segnale alle donne». Dice di aver telefonato proprio al genitore appena uscita dall’aula. E ai suoi figli ha detto che questo non è odio, ma «amore nei confronti delle donne che subiscono». Alla Stampa invece Cestaro dice che «la famosa favola che ci hanno raccontato del “cattivo” che rientra sempre in un certo stereotipo va sfatata, perché il male può arrivare da qualsiasi parte».

Gli stereotipi e la realtà

E ancora: «È possibile che certi tipi di cultura “autorizzino” a compiere determinate azioni e a queste persone va fatto capire che certi comportamenti non sono accettabili. Ma i numeri parlano chiaro e dicono altro: non possiamo incolpare le persone per partito preso. Molto spesso chi ci farà più male è proprio la persona della quale ci fidiamo». Al Quotidiano Nazionale invece Cestaro dice che «l’ho vissuta io quella violenza. E negli anni anche tante amiche. Ho fatto uno sforzo enorme ma lo scopo era sensibilizzare e spingere a farsi sentire tante donne che stanno patendo, in scenari differenti». E conclude: «Ho cercato di dare coraggio a chi non lo ha ancora trovato. Dico alle donne di denunciare. E agli uomini di non chiudere gli occhi».

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