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Spending review, deficit zero e riforma delle pensioni. Anche il Papa stringe la cinghia: «Sennò il sistema collassa»

Tra le ipotesi, quella di affidare la gestione a una grande compagnia di assicurazione italiana

Con una lettera Papa Francesco ha comunicato ai cardinali l’urgenza di una riforma delle pensioni in Vaticano: «In termini concreti, ciò significa che l’attuale sistema non è in grado di garantire nel medio termine l’assolvimento dell’obbligo pensionistico per le generazioni future». Come scrive il Messaggero, l’annuncio non arriva a sorpresa dato che il pontefice da tempo è impegnato in una ristrutturazione dei conti dello Stato Pontificio. Già a settembre aveva posto come obiettivo il deficit zero e dal primo novembre i cardinali hanno ricevuto una busta paga più “leggera”.

La lettera del Papa

«Con questa lettera intendo oggi porre la vostra attenzione su un’altra questione che mi è oggi particolarmente a cuore», inizia così Bergoglio la sua missiva indirizzata ai cardinali. L’attenzione è massima: «Dobbiamo affrontare problematiche serie e complesse che rischiano di aggravarsi se non trattate tempestivamente». Quindi arriva al punto: «Mi riferisco alla gestione del nostro Fondo Pensioni, già considerato tra i temi centrali della riforma economica, costituendo un argomento al centro della “preoccupazione” dei Pontefici che si sono succeduti sin dalla sua istituzione». Il sistema pensionistico è vicino al collasso per il disavanzo che non è pareggiato o quantomeno tamponato dal patrimonio disponibile: «Siamo ora tutti pienamente consapevoli che occorrono provvedimenti strutturali urgenti, non più rinviabili, per conseguire la sostenibilità del Fondo Pensioni, nel contesto più generale delle limitate risorse disponibili dell’intera organizzazione, e un’appropriata copertura previdenziale per i dipendenti presenti e futuri, in una prospettiva di giustizia ed equità tra le diverse generazioni». Insomma, è arrivato il momento di stringere la cinghia: «Si tratta di assumere decisioni non facili che richiederanno una particolare sensibilità, generosità e disponibilità al sacrificio da parte di tutti».

Le ipotesi sulla riforma

Papa Francesco per ora ha nominato il cardinale americano Kevin Farrell responsabile della riforma pensionistica. Ma sullo sfondo circola l’ipotesi di affidare la gestione ad una grande assicurazione italiana. Al momento non ci sono certezze però su come si muoverà il Vaticano.

Il taglio degli stipendi dei cardinali

Intanto dal primo novembre i cardinali hanno già potuto sperimentare le conseguenze della spending review vaticana. Il taglio operato sui loro stipendi si è concentrato su due voci: una che riguarda le spese di segreteria e un’altra voce denominata «indennità di Ufficio». La decurtazione totale dovrebbe limitarsi a qualche centinaia di euro su stipendi che, per i 30 cardinali con incarichi nei dicasteri, non superano i 5mila euro.

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