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Conflitti in Ucraina e Medio Oriente, De Luca: «Sembra incredibile ma siamo nelle mani di Trump» – Il video

22 Novembre 2024 - 22:55 Redazione
Lo ha detto il governatore della Campania durante una diretta sui social

«Auguriamoci che la situazione internazionale non evolva verso esiti catastrofici. Siamo costretti a sperare nel nuovo presidente degli Stati Uniti d’America: sembra incredibile ma siamo nelle mani di Trump». A dirlo è il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che nell’ultima diretta Facebook fa il punto sulla situazione geopolitica mondiale, cercando di focalizzare l’attenzione sui principali conflitti in corso. A partire dall’Ucraina. «Putin ha detto senza equivoci se arrivano missili sul territorio russo arriveranno missili russi sul territorio europeo. Questo era il significato», sottolinea De Luca riferendosi al discorso a sorpresa di ieri, giovedì 21 novembre, del presidente russo. «In Europa ci sono diverse basi militari della Nato, degli Stati Uniti. Stiamo arrivando un passo dopo l’altro verso la catastrofe. Auguriamoci che ci si fermi sull’orlo del baratro».

Nell’intervento sui social, De Luca si sofferma anche sulla mossa di Joe Biden di autorizzare l’Ucraina a usare i missili a lungo raggio americani per colpire in Russia. «Il presidente uscente ha avuto la bellissima idea di autorizzare Kiev a mandare i missili nel territorio russo. E così ha concluso in bellezza la sua inutilissima presidenza degli Stati Uniti d’America». E, infine, il riferimento alle conseguenze sui civili in Medio Oriente e ai mandati di arresto al premier israeliano Benjamin Netanyahu e al suo ex ministro della Difesa Yoav Gallant. «Auguriamoci anche che termini il massacro insopportabile di palestinesi a Gaza, nel Libano e nella Siria. E non aggiungo altro rispetto ad una sentenza sacrosanta della Corte Penale Internazionale. Non è più possibile – conclude il governatore – assistere inermi a questo massacro. Non è neanche la guerra in Ucraina, là bene o male ci sono due eserciti. A Gaza vi sono solo bombe che continuano a cadere su una popolazione inerme, ridotta alla fame e non è più tollerabile per il mondo civile».

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