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Conor McGregor condannato per violenza sessuale in sede civile: dovrà pagare alla vittima un maxi risarcimento

L'aggressione è avvenuta dopo una festa a Dublino nel 2018. Il famoso lottatore di MMA ha negato tutte le accuse

Il famoso lottatore di MMA Conor McGregor è stato condannato oggi, 22 novembre, in sede civile per aver stuprato nel 2018 una donna, Nikita Hand. Come riporta il Guardian, l’Alta Corte della capitale irlandese ha stabilito che l’atleta di 36 anni dovrà risarcire la vittima con quasi 250mila euro. Secondo la ricostruzione dei giudici, la donna era stata portata nell’attico di un hotel dove era in corso una festa a base di alcol e droga. McGregor – stando al verdetto dei giudici – l’ha quindi spinta dentro una camera dove poi l’ha violentata mentre era sotto l’effetto di antidepressivi e sostanze stupefacenti. Non sono mancati attimi di tensione durante l’udienza: l’atleta è stato accompagnato da un folto gruppo di fan e familiari. Più volte ha sostenuto che il rapporto fosse consensuale, ma la corte non gli ha creduto.

La violenza

La vicenda si è svolta la notte di Natale del 2018. La vittima, di 35 anni, ha raccontato che lei e un’amica avevano incontrato McGregor dopo una festa natalizia a lavoro. La compagnia si è poi spostata all’Hotel Beacon, nella zona sud di Dublino. Qui McGregor l’ha accompagnata a una festa che si stava svolgendo nell’attico dell’albergo. Secondo la testimonianza di Hand, quella sera scorrevano fiumi di alcol e i partecipanti si passavano pasticche di droga e altre sostanze stupefacenti. Anche lei ne ha fatto consumo. Di questo ne ha approfittato il lottatore che l’ha quindi spinta dentro una camera dell’attico per violentarla sessualmente.

Il processo

Hand ha deciso di intraprendere la causa civile dopo esser rimasta «assolutamente devastata e delusa» alla notizia che il procuratore, in sede penale, aveva deciso di non perseguire il suo caso in quanto non c’erano ragionevoli prospettive di condanna. «Voglio mostrare a [sua figlia] Freya e a ogni altra ragazza e ragazzo che potete farvi valere se vi succede qualcosa, non importa chi sia la persona, e che sarà fatta giustizia», ha dichiarato la donna fuori dal tribunale dopo aver ascoltato la sentenza. La giuria ha infatti dato ragione a Hand sostenendo la tesi dell’avvocato difensore della donna, John Gordon, secondo cui la vittima era sotto l’effetto di un mix di droghe e antidepressivi al momento della aggressione. La Corte non ha però riconosciuto colpevole James Lawrence, un altro uomo che si era unito alla festa e accusato da Hand di averla violentata.

La donna: «La mia storia come promemoria per tutte le vittime di violenza»

«Per tutte le vittime di violenza sessuale, spero che la mia storia sia un promemoria per ricordare che non importa quanta paura possiate avere, parlate, avete una voce e continuate a lottare per la giustizia», ha dichiarato sempre Hand una volta fuori dall’aula.

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