Condoni illegali, tangenti e intromissione nei sistemi informatici, l’inchiesta a Roma: «Abbiamo fatto un ricamino»
Sono sei le persone coinvolte in un’operazione dei Carabinieri della Compagnia Roma Eur accusate di aver messo in piedi un sistema di sanatorie edilizie illegali. Secondo la procura, gli indagati, avrebbero alterato le destinazioni d’uso di immobili, creato certificazioni di collaudi mai avvenuti e fatto accessi abusivi ai sistemi informatici catastali. Come stabilito dal giudice per le indagini preliminari Claudio Carini, in attesa degli ulteriori procedimenti legali, delle sei persone coinvolte, due sono finite agli arresti domiciliari, tre hanno ricevuto il divieto di esercitare la professione – con l’aggiunta per una di esse dell’obbligo di firma presentandosi alla polizia giudiziaria – e una è stata sospesa dall’esercizio del pubblico servizio. Le accuse sono di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, corruzione di persona incaricata di pubblico servizio, truffa e falsa attestazione e certificazione.
Sanatorie illegali a Roma: Sequestrati 450 mila euro
Secondo quanto riporta l’Ansa, gli indagati sono un ex dipendente dell’Ufficio Condono Edilizio, oggi libero professionista, accusato di essere colui che ha effettivamente falsificato gli atti, due liberi professionisti che avrebbero versato le tangenti per accelerare le pratiche e due dipendenti di una società del Comune di Roma che avrebbero effettuato gli accessi abusivi ai sistemi informatici per facilitare lo svolgimento delle sanatorie illegali. Un’altra donna, infine, è sospettata di aver agito come intermediaria tra le altre persone coinvolte. Il gip ha disposto anche il sequestro dei conti correnti di alcuni degli indagati per un totale di oltre 450 mila euro.
«Corruzione sistematica»
Secondo quanto riporta l’edizione romana di Repubblica, il gip ha scritto di una «corruzione sistematica» e di «fatti sintomatici della spiccata propensione e disinvoltura, e navigata esperienza di tutti i protagonisti nell’aggirare e aggiustare pratiche e procedure pubbliche». Nell’ordinanza del giudice appare anche la trascrizione di un’intercettazione di uno dei funzionari del Comune: «Abbiamo risolto brillantemente con un ricamino… ci siamo inventati una lettera…e cosi’ abbiamo concordato per me 1.500… zona vincolata… abuso edilizio…aveva fatto impiccio, me so’ inventato delle cose… bisogna essere come si dice dal punto di vista del procuratore di Roma esperti del male per concepire una cosa di questo tipo …una mente perversa”, si legge in una delle intercettazioni citate nell’ordinanza».
L’indagine
L’indagine era stata avviata nel settembre 2020, in seguito alla denuncia presentata ai carabinieri da un dirigente della società Risorse per Roma Spa, appaltata dal comune di Roma per la gestione dell’ufficio condoni edilizi della capitale. Un altro dipendente dell’ufficio ha mosso un’accusa secondo la quale nella vicenda vi sarebbe stato un giro di tangenti per oliare gli ingranaggi della macchina delle sanatorie edilizie. A una delle persone indagate è stato sequestrato un foglietto di note scritto a mano sul quale sono riportati numeri di pratiche e importi sospetti che sembrano essere collegati a somme di denaro riscosse o da riscuotere.