In Evidenza Benjamin NetanyahuDonald TrumpGoverno Meloni
CULTURA & SPETTACOLOInfluencerPiemonteScuolaTorinoViolenza sulle donne

Violenza sulle donne, l’influencer rifiutata dalle scuole torinese perché circolano le sue foto nuda

22 Novembre 2024 - 08:07 Alba Romano
stefania secci
stefania secci
Stefania Secci doveva parlare a Chieri e a Pino Torinese. Ma gli incontri sono stati annullati

Stefania Secci è un’influencer ed ex modella che fa l’attivista contro la violenza di genere. Avrebbe dovuto parlare in due scuole a Torino, l’Istituto Vittone di Chieri e la scuola media di Pino Torinese, sul tema. Ma gli incontri sono stati annullati. Perché in questi giorni sono state diffuse alcune foto di nudo di Secci. Tra cui quelle che si trovano su un sito spagnolo a pagamento. «L’intervento previsto per il 25 novembre non avrà luogo in quanto l’Istituto ha acquisito ulteriori informazioni sulla signora Secci e, al momento, non si ritiene che il suo incontro con gli studenti possa avere una ricaduta didattica e/o educativa» ha scritto la dirigente Elena Maria Garrone.

L’attivista e le foto

A La Stampa Stefania Secci dice di essere amareggiata: «Le dirò più, sono davvero triste, è un’occasione persa. Una violenza contro di me, mi impediscono di essere “Libera di essere”. Tutto per delle foto di tanto tempo fa, quando facevo la modella. Sono nudi artistici tra l’altro, nulla a che vedere con la pornografia». L’influencer dice di non sapere nulla di siti a pagamento: «Io non ho mai venduto mie fotografie. Certo ho firmato delle liberatorie quando lavoravo come modella, ma ora andrò a fondo. Ma ciascuno deve essere giudicato per i valori che porta, non per come si veste o si sveste. Siamo ancora lontani dalla cultura del consenso. È la dimostrazione che c’è tanto da fare».

A mia insaputa

Lei quest’anno ha contribuito a far arrestare un fotografo di Alba accusato di violenza sulle modelle: «Per questo ho ricevuto un premio in Campidoglio. Poi basta che venga fuori una mia foto a seno nudo e io non sono più ritenuta idonea a parlare di violenza contro le donne. Assurdo. Non mi era mai successo». Secci dice che con la sua associazione «aiutiamo donne in codice rosso, diamo supporto perché denuncino. E nonostante questo mi trovo a subire una campagna diffamatoria, vittima di una discriminazione di genere in quanto donna. Perché il mio passato di modella, e ripeto di modella, deve impedirmi di essere credibile se parlo di diritti delle donne e di lotta contro la violenza di genere?». E infine sulle foto di nudo preannuncia un’azione legale: «Sono state diffuse a mia insaputa e chi lo ha fatto dovrà risponderne».

Articoli di CULTURA & SPETTACOLO più letti
leggi anche