Cop29, una giornata extra a Baku per trovare un accordo con i paesi del Sud del mondo
La bozza di accordo che circola sui tavoli di Baku, alla Cop29, prevede un finanziamento per il clima pari a 250 miliardi di dollari. È definito «uno scherzo» dai Paesi del Sud del mondo, che ritengono inadeguate le risorse per aiutarli a fronteggiare le conseguenze del cambiamento climatico. Non c’è l’accordo, dunque, nella capitale azera. Dopo una notte di negoziati infruttuosi, è stata aggiunta alla conferenza una giornata supplementare per cercare di raggiungere l’intesa: la mattina del 23 novembre si terrà un’ulteriore sessione plenaria e gli osservatori prevedono che sarà una giornata «molto lunga».
Il Guardian parla di un’attività intensa di Antonio Guterres, il segretario generale delle Nazioni Unite, che starebbe telefonando ai referenti delle Nazioni “ricche”, affinché alzino la cifra totale dei sussidi. Pare, scrive l’Agi, che gli stati dell’Unione europea sarebbero i più propensi ad alzare l’importo fino a 300 miliardi di dollari, mentre Giappone, Svizzera e Nuova Zelanda non vogliono incrementare gli stanziamenti. Sullo sfondo, si aggira lo spettro del ritorno di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti, detrattore delle politiche ambientaliste: «Questo fattore, unito all’avanzate delle destre in Francia, Germania, Canada e altrove, significa che le cose sono davvero in bilico a Baku», sentenzia il Guardian.