Alleanze, Grillo e la «scelta progressista»: gli iscritti dei 5 Stelle decidono il futuro di Movimento (e domani Conte scioglierà la riserva su di sé)
Alleanze, collocazione politica, ruolo del leader, poteri del Garante. Dopo il bruciante risultato delle elezioni europee, Giuseppe Conte aveva promesso che avrebbe rimesso in discussione anche i princípi fondanti e intoccabili del Movimento 5 Stelle. E così è stato. Alle 15 di domani, domenica 23 novembre, si chiuderanno i lavori della lunga assemblea costituente che definirà la nuova identità del partito. Gli 88.933 iscritti sono stati chiamati a dire la propria sui numerosi quesiti aperti dal Movimento (65 in tutto) e votare tramite la piattaforma online SkyVote, da giovedì a domai appunto. Nel frattempo, oggi i vertici del M5s si riuniranno a Palazzo dei Congressi (Roma) per Nova, l’evento finale dell’assemblea costituente. Saranno due gli interventi di Conte: uno è atteso per la serata di oggi, intorno alle 20, e il secondo è atteso alle 15.30 di domani, quando potrebbe sciogliere le riserve sul suo futuro da leader del Movimento sulla base dei risultati delle votazioni online.
Il nodo alleanze
Tra i quesiti più attesi ci sono sicuramente quelli relativi alle alleanze politiche. Gli iscritti devono valutare se collocare il Movimento nel campo progressista – una scelta rivendicata da Conte – oppure se dichiararsi equidistanti da destra e sinistra. «Mi sembra evidente che se dovesse emergere una traiettoria politica opposta a quella portata avanti finora dalla mia leadership, mi farei da parte. Si chiama coerenza», ha assicurato Conte in un’intervista a Repubblica. Ma le scelte sulle alleanze non si limitano a questo. Agli iscritti viene chiesto se sono d’accordo con la proposta di condizionare eventuali collaborazioni con altre forze politiche alla condivisione di un accordo programmatico preciso oppure alla ratifica della base degli iscritti. Gli 88.933 iscritti hanno anche la possibilità di votare l’opzione più oltranzista: vietare ogni forma di alleanza con altri partiti.
Il ruolo di Grillo
L’altra questione più scottante riguarda poi il ruolo di Beppe Grillo, fondatore e Garante del Movimento 5 stelle, ormai ai ferri corti con Conte. Tra i quesiti – questi sì, sottoposti a quorum – c’è infatti anche l’eliminazione della figura del Garante. Oppure, qualora restasse, la limitazione dei suoi poteri e l’inserimento di un limite temporale di mandato. E a proposito di mandati, al vaglio della base del Movimento c’è anche la proposta di confermare o modificare il vincolo di due mandati per chi ricopre cariche elettive. Le opzioni tra cui possono scegliere gli iscritti sono le seguenti: alzare il tetto da due a tre, consentire sempre di correre a sindaco o governatore, prevedere alcune deroghe oppure non far valere il limite nei Comuni.
Il nome e il simbolo
Tra i 65 quesiti della consultazione online ce ne sono, infine, alcuni che riguardano anche la possibilità di cambiare il nome e il simbolo del Movimento 5 stelle. O meglio: per semplificare l’iter necessario a cambiarli. Gli iscritti potranno infatti votare per stabilire se è ancora necessario un accordo tra presidente e Garante – ossia tra Conte e Grillo – per modificare nome e simbolo del M5s.
Il nodo del quorum
A complicare l’esito dei 65 quesiti è il quorum. Per le regole inserite nel Codice etico del M5s, per esempio il vincolo dei due mandati, non c’è bisogno che voti più della metà degli iscritti. Per le regole inserite nello Statuto, ad esempio la definizione del ruolo del Garante, c’è invece bisogno di raggiungere il quorum.
Da Movimento a partito?
Gli iscritti potranno anche decidere di trasformare il Movimento 5 stelle in un vero e proprio partito politico. Tra i quesiti ci sono infatti proposte per avviare una campagna di tesseramento annuale, la formazione di un’organizzazione giovanile, una scuola di formazione e gruppi territoriali.
Pace, giustizia, sanità e non solo
Infine, ci sono 22 domande sui temi che più stanno a cuore agli elettori del Movimento 5 stelle: pace, sanità, giustizia e non solo. Sulla politica estera, gli iscritti potranno esprimersi a favore o contro la proposta di costruire un esercito comune europeo. Sul fisco viene chiesto un parere sull’abolizione del contante, mentre sulla salute c’è un referendum sì/no sulla proposta di accentrare le politiche sanitarie allo Stato (togliendole alle regioni).
In copertina: Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 Stelle (ANSA/Angelo Carconi)