Ornella Muti e i 70 anni: «Non me ne frega niente. La bellezza mi ha penalizzata»
L’attrice Ornella Muti compirà 70 anni tra qualche mese: «Non me ne frega niente, l’età non è importante per me», dice oggi in un’intervista a Il Giornale. Nel colloquio con Hoara Borselli Muti sostiene che l’età sia «per noi donne uno spettro. Per gli uomini no. Ma io non le do nessun valore. L’età è un numero, non ti definisce come persona». E rivela: «Sono stata buddista per molti anni. Adesso non lo sono più. Mi è stato utilissimo per tanto tempo. Poi nella vita uno evolve, cambia. E all’improvviso mi è sembrato più giusto seguire Dio». Mentre la famiglia «ha sempre avuto una priorità assoluta. I miei figli e i miei nipoti sono sempre venuti prima di tutto. Sono le mie radici. Se queste radici non le curi, l’albero si secca. Gli affetti non sono come un vestito che va in disuso».
La bellezza
Per lei la bellezza è un fardello: «È un continuo sentirsi dire: “Come eri bella da giovane. Ma sei bella anche ora”. Se non hai una tua base solida rischi di perderti. Pensi di non esistere più. Non sono più quella di una volta quindi non valgo più. Questo è ciò che porta questo lavoro, questa società». E ricorda una rinuncia per lavoro: «È successo che una volta mia figlia Naike si doveva operare di appendicite e io ero in Cile a girare un film. Devo dire che ho la fortuna di avere figli molto generosi». Lei non voleva fare l’attrice: «Io volevo fare la ballerina. Ho studiato danza per molti anni. Poi volevo fare la maestra d’asilo, e poi, non chiedermi perché, volevo fare la scienziata nucleare. Invece a quattordici anni ho iniziato a recitare». E aggiunge: «Ho una sensazione ma non so se è vera: mi sentivo penalizzata dal mio essere così bella. Forse perché non ero in grado di dare agli altri ciò che volevano da me».
La voglia di affondarla
E dice di aver sempre avvertito negli altri una voglia di affondarla: «Una sensazione strana, soprattutto con gli uomini. Quella di dover lottare per essere apprezzata per quello che ero. Si fermavano troppo all’apparenza». Diventare madre a 18 anni invece l’ha responsabilizzata: «Sicuramente si, nonostante abbia di sicuro fatto un sacco di cazzate. Ero giovanissima. Però avere Naike così presto mi ha tenuta con i piedi per terra. Mi ha tenuta sana. Oggi avere un figlio fuori dal matrimonio è semplice. Ai miei tempi era una cosa che mi faceva schifo. È stato faticoso». Infine, il rapporto con i social: «Sentirmi definire da un like mi offende, mi umilia e mi frustra. Siamo proiettati a fare solo cose per piacere agli altri. Fingere di stare nelle scarpe di un’altra persona per piacere agli altri è aberrante. Perché poi torni a casa, ti spogli delle extension, delle ciglia, delle scarpe, e sei un’altra. Dobbiamo onorare ciò che siamo».