Rabbino sparito a Dubai, Israele teme il peggio: «Catturato e ucciso da tre uzbeki guidati dall’Iran»
Un rabbino di nazionalità israelo-moldava che vive e lavora a Dubai, Zvi Kogan, risulta irreperibile da giovedì, e ora Israele teme che l’uomo possa essere stato rapito e ucciso. Il sospetto è che sia stato catturato da una cellula di criminali uzbeki, dietro i quali ci sarebbe una regia dell’Iran. Kogan, inviato negli Emirati Arabi Uniti dal movimento Chabad, gestisce un supermercato kosher a Dubai (Rimon) e si è sposato sei mesi fa. La sua famiglia ha dato l’allarme giovedì dopo aver perso i contatti con lui dalla sera precedente. Kogan è stato visto l’ultima volta giovedì: da Dubai sarebbe partito alla volta di Al-Ain, secondo quanto hanno sin qui ricostruito gli investigatori del Mossad. Qui è stata trovata la sua macchina abbandonata, il telefonino spento. Nessuna traccia dell’uomo. I servizi israeliani hanno detto oggi che trattano la vicenda come un caso di terrorismo alla luce dei sospetti emersi: dai primi riscontri emergerebbe come tre «terroristi uzbeki» lo abbiano pedinato, quindi catturato. Per rapirlo? Per ucciderlo? La risposta certa ancora non c’è. Risulta però ancora al Mossad che i tre aggressori, che sarebbero guidati dall’Iran, abbiano già lasciato gli Emirati Arabi, riparando in Turchia.
Il ruolo dell’Iran e la situazione negli Emirati
Da mesi Israele temeva azioni all’estero contro suoi cittadini o suoi obiettivi sensibili, più o meno apertamente condotte da sicari del regime di Teheran. E secondo Ynet sarebbe noto l’uso da parte degli iraniani di terroristi uzbeki per compiere “lavori sporchi”. Come quello di cui potrebbe essere rimasto vittima il rabbino Kogan. Anche negli Emirati è stata aperta un’inchiesta sulla vicenda, mentre l’ufficio del primo ministro d’Israele ricorda ai connazionali la raccomandazione di evitare viaggi nel Paese del Golfo e la massima prudenza per chi già vi si trova.