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Dalla Spagna 180 milioni di euro di multa a Ryanair e altre compagnie aeree low cost: «Basta sovrapprezzi per bagaglio e scelta del posto»

23 Novembre 2024 - 00:09 Antonio Di Noto
ryanair multa spagna low cost bagaglio posto
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L'autorità spagnola si scaglia contro tutti i costi aggiuntivi applicati su quelli che vengono considerati servizi essenziali del viaggio. Le compagnie si difendono: «Sarebbe la fine del nostro modello di business»

Ammonta a oltre 179 milioni di euro il totale delle multe comminate dalla Spagna a diverse compagnie aeree low cost considerate colpevoli di pratiche scorrette come richiedere un sovrapprezzo per la scelta del posto o la possibilità di portare il bagaglio a mano in cabina. A subire la sanzione emanata da Ministero del Consumo e del Benessere Sociale sono Ryanair, Vueling, Easyjet, Norwegian e Volotea. La sanzione mette in discussione l’intero modello di business di queste compagnie che lucrano sui servizi aggiunti mantenendo relativamente basso il prezzo del viaggio in sé. La multa Ryanair è pari a 108 milioni di euro, mentre quella a easyJet è di 29 milioni di euro. Seguono Vueling, la compagnia low cost di IAG, proprietaria di British Airways, multata per 39 milioni di euro, mentre Norwegian Airlines e Volotea si sono viste comminate una sanzione, rispettivamente, di 1,6 e 1,2 milioni di euro.

Ryanair: «Fine del nostro modello di business»

Ed è proprio questo principio alla base della difesa di Ryanair, destinataria della multa più salata e avversaria più agguerrita del governo spagnolo in quest’ambito. La low cost irlandese ha già chiesto ai propri avvocati di fare ricorso contro la decisione del ministero di Madrid sostenendo che le regole imposte dalla Spagna siano contrarie al diritto europeo. «Da molti anni Ryanair utilizza le tariffe per i bagagli e quelle per il check-in in aeroporto per modificare il comportamento dei passeggeri e sfruttare i risparmi per abbassare i prezzi dei biglietti», ha dichiarato l’amministratore delegato di Ryanair Michael O’Leary. Secondo l’ad, la contestazione spagnola è basata su leggi degli anni Sessanta.

I sovrapprezzi delle compagnie aeree (non solo posto e bagaglio)

Oltre a quelli per bagaglio e alla scelta del posto, ad essere considerati scorretti dal regolatore spagnolo sono i sovrapprezzi per la stampa in aeroporto della carta d’imbarco e quelli per richiedere sedili adiacenti in caso si viaggi con bambini, anziani o disabili. Contestati anche tutti quei costi nascosti che ostacolano un’agevole comparazione dei prezzi da parte dei clienti tra varie compagnie. Sotto la lente anche i costi eccessivi per il check-in in aeroporto e per il peso eccessivo dei bagagli. A causa del sovrapprezzo per i check-in mal comunicate, Ryanair ha dovuto rimborsare 100 mila passeggeri come stabilito dall’Antitrust italiano.

Cosa cambia per i clienti dopo la multa alle compagnie aeree

Anche la Asociación de Líneas Aéreas (Ala) che rappresenta il settore aereo in Spagna ha criticato la decisione definendo le sanzioni sproporzionate. Le compagnie coinvolte hanno comunque due mesi per presentare ricorso. Se, come annunciato, lo faranno, l’ordinanza non diventerà effettiva poiché la decisione non avrà conseguenze finché non sarà un giudice a esprimersi. Di conseguenza, per ora non cambia nulla per clienti e compagnie. Non era cambiato nulla nemmeno un anno fa, quando il Parlamento Europeo aveva votato una risoluzione non legislativa per chiedere alle compagnie aeree di non far pagare extra per il bagaglio a mano.

Cosa succede se la Spagna cambia le regole sugli aerei low cost

Sullo sfondo c’è lo scenario in cui la Spagna sarebbe l’unico Stato ad applicare le regole contro i costi aggiuntivi. Ciò potrebbe spingere le compagnie a decidere di non volare verso il Paese, riducendo drasticamente l’offerta pur di non conformarsi alle nuove norme. Una mossa che potrebbe rivelarsi l’unica economicamente sensata. Infatti, come riporta il Corriere della Sera, i ricavi di questo sovrapprezzi in certi casi costituiscono fino a metà degli introiti delle compagnie. Come riporta il Financial Times, l’associazione dei consumatori europea (Beuc) ha accolto con favore la decisione di Madrid: «I consumatori non dovrebbero pagare per i servizi essenziali».

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