L’assemblea dei 5 stelle che non vuole «Grillo killer». Così M5S cambia definitivamente volto
«La verità è questa: nessuno sa nulla di Beppe. E comunque noi saremmo gli ultimi a saperlo se dovesse venire qui». Rocco Casalino, capo della comunicazione nei 5 stelle, ex portavoce a Palazzo Chigi di Giuseppe Conte, è stato intercettato da Gabriella Cerami per Repubblica durante l’assemblea costituente del Movimento, la stessa che, raggiungendo il quorum al Palazzo dei congressi dell’Eur, ha autorizzato alal votazione sulla piattaforma per la modifica dello Statuto. Una marea che delegittima il fondatore Beppe Grillo, assente, così come erano assenti, secondo quanto riporta la testata, sia l’ex sindaca di Roma Virginia Raggi (che non c’è però per motivi personali) e l’ex ministro Toninelli. «Non mi sono mai allontanato da Conte», spiega Casalino, aggiungendo che si è fatto un po’ da parte perché era quello che voleva. E se Grillo si presentava all’Eur Casalino si augurava l’assenza di fischi «non è giusto, ognuno può dire la sua». Ma con il fondatore non si sente più durante questa fase. E sui contestatori che hanno fischiato Conte durante il suo discorso chiosa: «Gridavano “onestà-onestà”, ridicoli, cosa c’entra questo urlo contro l’assemblea o contro Conte? E poi erano pochi, dieci-quindici persone, non di più».
Grillo-killer
E proprio il comico genovese non è ospite gradito. Patrizia, 74 anni, viene da Napoli, intercettata da Francesco Bei su Repubblica e si è portata in borsa alcuni fogli A4 pronti all’uso, nel caso di presenza del fondatore. Sopra la scritta: “Grillo killer su commissione”. E anche se il figlio del fondatore del Movimento, Davide Casaleggio, critica Conte e la sua «gestione dall’alto» parlando di eclissi finale, tanti seguono l’ex presidente del Consiglio. Al palazzo dei Congressi all’Eur, dove Berlusconi riuniva Forza Italia, si rivedono Giulia Sarti, Alberto Airola, Roberto Fico, Giuseppe Brescia, Gianluca Castaldo, l’ex sindaca di Torino Chiara Appendino. Assenti Raggi e Toninelli. Tutti in attesa dell’abolizione del vincolo dei due mandati. «Non chiamiamola abolizione, bensì superamento del limite dei due mandati, per favore», ha precisato a Bei Stefano Buffagni, ex sottosegretario ed ex viceministro, arrivato da Milano. «Però, se mi ricandido, devo dimagrire, altrimenti Casalino non mi fa andare in tv», scherza.