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Quantità folle di dischi usciti: Mina, Geolier, Negramaro, Nayt e Post Nebbia. Bene Jovanotti, liscio Mr. Rain, disastro Malgioglio. Le recensioni

24 Novembre 2024 - 10:37 Gabriele Fazio

Mina – Gassa d’amante

Davanti ad un disco di Mina bisognerebbe solo stare zitti, ascoltare, godere e alla fine pensare ad un incantesimo che dura ormai da oltre 60 anni, un’ipnosi generale e meravigliosa. Mina ormai si sceglie i suoi pezzi e se li canta con un gusto che non ha tempo, che vola talmente alto che non si pone problemi di paragoni, di adattamento alla contemporaneità. Anche perché Mina è totalmente contemporanea e totalmente epica, riesce a confrontarsi con qualsiasi tipo di autore e a far brillare un’opera. Non solo perché è Mina, non solo perché l’assenza dalle scene, fisiologicamente, ne ha alimentato il mito, ma perché ad 84 anni rimane ancora la migliore interprete della storia della canzone italiana. Senza se e senza ma. Segno che la grandezza non ha tempo, orbita al di sopra di tutto. Davvero serve una recensione ad un disco di Mina? Noi indietreggiamo rispetto all’invito, perché un disco di Mina va ascoltato togliendosi le scarpe per non fare rumore, per non disturbare, per assistere, per farsi invadere, anche quando certi pezzi (Non smetto di aspettarti, Dispersa, Amami e basta) ci hanno convinto più di altri.