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Quantità folle di dischi usciti: Mina, Geolier, Negramaro, Nayt e Post Nebbia. Bene Jovanotti, liscio Mr. Rain, disastro Malgioglio. Le recensioni

24 Novembre 2024 - 10:37 Gabriele Fazio

Geolier – Dio lo sa – Atto II

Il secondo atto di Dio lo sa non solo non delude ma, anzi, alza perfino il livello rispetto al primo. Le nuove otto tracce di Geolier sono otto pugnalate al cuore, la plastica dimostrazione che parliamo di uno di quegli artisti che calano dall’alto, che surfano una wave differente, l’icona musicale di un’intera generazione che si è stancata delle spacconate fini a se stesse e sente il bisogno di qualcuno che traduca in poesia rap un certo approccio alla vita. Geolier a tutto ciò aggiunge uno spessore musicale complesso da trovare altrove, in questa discografia da fast food, dove tutto è veloce e dal sapore industriale. Per dire, il lavoro con Dat Boi Dee su Reale, Smith ‘n’ Wesson e Che sole oggi è semplicemente entusiasmante. Se l’anno scorso si fosse presentato al Festival di Sanremo con Tu ed io in duetto con Rose Villain si sarebbe risparmiato un sacco di rotture, ma soprattutto avrebbe vinto in totale scioltezza. Solo che lui è napoletano e l’essere napoletano fa parte di lui, è un filtro attraverso il quale guardare al mondo, che si presenta così con sfumature del tutto diverse. In questo senso il duetto con i Cosang (Cchiu’ Fort) potrebbe rappresentare una tappa fondamentale della disciplina rap in salsa napoletana, un brano davvero eccellente. In generale Geolier conferma la preziosità del proprio immenso gusto per il suono, qualcosa che si percepisce chiaramente provenire da un istinto del tutto naturale, che non ha bisogno di artifici, qualcosa che rimane perennemente rarefatto, i brani di Geolier infatti non si divorano, si respirano, si annusano, vanno oltre le parole il flow, i banger, la street, Geolier rievoca prima ancora di raccontare. Essere «real» non vuol dire aver vissuto una cosa, men che meno se parliamo di pistolettate, di malavita, di generiche difficoltà sociali, significa aver provato qualcosa, essere inciso dalla vita, essere rimasto impressionato a tal punto da riporre tutto quel dolore, quella malinconia, quella rabbia, quel sentimentalismo, in un’opera. Questo fa Geolier, per questo Geolier è un artista vero e non una ventata rap pronta a passare, un’onda che prima o poi incontrerà uno scoglio. Non Geolier. Geolier ha tutte le carte in regola per scrivere un pezzo di storia.